Idee e ispirazioni per un mercato comune

A un mercato sempre più sensibile alla specializzazione è necessario rispondere con manifestazioni fieristiche altrettanto specialistiche, non solo per offrire il miglior grado di innovazione, ma anche per favorire un processo di identificazione che può fare solo bene a un determinato settore della produzione, generando – chissà mai – un senso di appartenenza che può senz’altro aiutare a fare sistema. Un’occasione arriva dal GIC – Giornate Italiane del Calcestruzzo – che si svolgerà dall’8 al 10 novembre prossimi alla Fiera di Piacenza, e che già alla seconda edizione ha saputo raddoppiare sia l’area, sia il numero degli espositori, con un aumento di quelli provenienti dall’estero.

A circa tre mesi dall’inizio della manifestazione – ci racconta Fabio Potestà, organizzatore del GIC – sono molto soddisfatto della risposta degli espositori. Non solo praticamente tutti i presenti alla prima edizione hanno confermato, ma se ne sono aggiunti altrettanti, e sono destinati ad aumentare”. E aggiunge: “Con questa formula altamente specialistica stiamo cercando di dare anche a questo comparto una sua precisa identità e collocazione, anche per favorire il ritorno dei visitatori esteri che negli ultimi anni si sono un po’ disaffezionati alle fiere generiche, promettendo loro operatoti qualificati”.

Modello di specializzazione

Oltre agli espositori, nazionali e internazionali (il GIC è una Fiera certificata e può vantare il titolo di “fiera internazionale”) questa edizione vedrà anche una massiccia presenza di Associazioni di categoria, in rappresentanza del mondo della produzione e anche delle imprese. Inoltre, specializzazione nella specializzazione, due settori produttivi come quello delle pavimentazioni e quello della demolizione avranno due saloni dedicati: Compavitexpo ospiterà i protagonisti della produzione di sottofondi, massetti, pavimentazioni e rivestimenti continui, mentre Idrexpo radunerà i professionisti della demolizione, controllata e non, che presenteranno le tecniche di intervento più innovative, con un’attenzione particolare al recupero dei materiali, in ossequio ai principi che regolano l’economia circolare.

Un’altra novità rappresentata da questa seconda edizione del GIC è rappresentata dalla presenza di società che nei loro laboratori certificano la qualità dei prodotti e dei sistemi. Anche questo è un segnale ben preciso di una urgente sensibilità verso soluzioni performanti e, al tempo stesso, in linea con le normative che anche il marketing ha il dovere di sottolineare.

Le problematiche del calcestruzzo – sottolinea Potestà – coinvolgono il mondo ma soprattutto l’Europa. Il mercato è attualmente orientato non alle nuove opere ma a quelle già esistenti per risolvere il problema del degrado che riguarda il costruito e anche le infrastrutture. Ecco perché reputo fondamentale la presenza e l’apporto che le Associazioni di categoria nazionali ed estere presenti al GIC potranno dare a quello che possiamo definire un “mercato comune”, un valore di conoscenza ed esperienza che sarà utile a tutti”.

L’avvicinamento all’evento piacentino è già da mesi sostenuto da una puntuale campagna informativa e promozionale che nei prossimi mesi aumenterà di intensità. Oltre ai media tradizionali, sono previsti numerosi passaggi radiofonici sui principali network, e gli organizzatori prevedono di raddoppiare la presenza di visitatori, 2.500 nella prima edizione, tutti ovviamente qualificati. Anche il mondo del noleggio avrà numerose occasioni di ispirazione. La presenza dei maggiori produttori di macchine a attrezzature in decine di settori merceologici specifici garantirà nuove ipotesi di business con cui confrontarsi.

Nota della redazione

Tra la stesura di questo articolo e la sua prevista pubblicazione si è purtroppo verificata l’immane tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, città di origine e di lavoro di Potestà. Lo abbiamo quindi doverosamente contattato ancora, anche per accertarci che lui, i suoi collaboratori e i suoi cari stessero bene.

Si è fatto molto parlare, in questi giorni, del calcestruzzo armato, della sua obsolescenza, delle modifiche strutturali che una simile costruzione può assorbire nel tempo prima di collassare; dei carichi di fatica e delle doverose (e costose) manutenzioni che avrebbero dovuto mantenerlo in sicurezza. Al di là delle dietrologie e degli interessi economici, che sempre più pericolosamente mettono a rischio la vita delle persone, durante il GIC molti di questi temi sono già stati previsti al centro di alcuni dibattiti, mentre altri, necessariamente, verranno inseriti. Da parte nostra speriamo che la tragedia di Genova contribuisca a una profonda riflessione in questa sede tecnica, perché lo spettacolo dello sciacallaggio di una classe politica mai così cialtrona, cui abbiamo assistito nei giorni subito successivi all’evento, non lascia ben sperare sulle possibilità che questo paese possa rialzarsi rapidamente e con efficacia per mezzo della forza delle istituzioni.

Tag dell'articolo: GIC

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