CTE, da sempre in prima linea per la sicurezza delle PLE

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Mauro Potrich, Responsabile Sistema Qualità, RSPP e formatore per la sicurezza di CTE

La sicurezza è sempre un tema centrale quando si parla di piattaforme aeree.

Oltre ai noleggiatori, naturalmente, anche i produttori di questi mezzi sono investiti di un’importante responsabilità in termini di formazione, rispetto delle norme e diffusione delle buone pratiche per garantire la sicurezza degli operatori.

Un ottimo esempio virtuoso in questo senso è rappresentato da CTE, produttore specializzato nella costruzione di piattaforme autocarrate e cingolate.

Sin dalla sua fondazione, l’azienda ha sempre dato la massima importanza alla formazione degli operatori e all’uso sicuro delle PLE, diventando uno dei primi due enti in Italia a richiedere e ottenere il riconoscimento come centro di formazione IPAF. In un momento storico in cui, peraltro, non esisteva ancora il cosiddetto “patentino” obbligatorio.

Oggi CTE può contare oltre 4.000 operatori formati e una lista lunghissima di attività svolte in sinergia con IPAF per promuovere la cultura della sicurezza nel settore del sollevamento aereo.

Un impegno riconosciuto in più occasioni anche nelle varie premiazioni di settore: tra queste, possiamo citare il recente Innovative Technology Awards assegnato al sistema di gestione intelligente S3 EVO agli IAPA (International Awards for Powered Access) del 2022.

Per approfondire la lunga partnership di CTE con IPAF e le tante iniziative portate avanti nel corso degli anni, abbiamo intervistato Mauro Potrich, Responsabile Sistema Qualità, RSPP, formatore e volto storico dell’azienda.

Quando e come è nato il rapporto di CTE con IPAF?

CTE ha sempre dedicato grande attenzione e risorse alla formazione degli utilizzatori e manutentori delle proprie attrezzature, sia per le PLE che per gli elevatori per traslochi, predisponendo in proprio di corsi di formazione specifici per rispondere a entrambe le necessità. Tutto questo ancora prima di ottenere la nomina come Centro di formazione approvato IPAF.

Infatti, siamo entrati in contatto con IPAF solo nella seconda metà degli anni ‘90, quando abbiamo iniziato a operare sul mercato inglese, prima con la vendita di ponteggi in fibra di vetro prodotti dall’azienda del gruppo Genex e, successivamente, con le piattaforme autocarrate. Il nostro distributore locale dei ponteggi ci informò della presenza in Inghilterra di un’associazione di settore che promuoveva sia i prodotti che una corretta formazione per il loro utilizzo. Da lì sono nati i primi incontri con IPAF, che nel ‘93 aveva avviato il primo programma di formazione per gli operatori.

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Mauro Potrich, con i premi vinti agli ItalPlatform 2017

Da lì come si sono sviluppate le cose?

A quel punto, ho cominciato a visitare alcuni centri di formazione IPAF in Inghilterra, e gli incontri con lo staff dell’associazione che ho avuto modo di svolgere in quelle occasioni hanno convinto me e CTE della bontà del programma formativo di IPAF, così come delle opportunità e dei benefici dati dalla possibilità di associarsi.

Dopo esserci iscritti all’associazione, quindi, abbiamo chiesto il riconoscimento come centro di Formazione IPAF. L’associazione ha dunque inviato in Italia il proprio delegato Rupert Douglas Jones per una visita ispettiva, mentre io mi sono recato nuovamente in Inghilterra per partecipare al corso per diventare istruttore seguendo i contenuti e le metodologie promosse da IPAF.

Così, nel 2002 CTE è diventato il primo costruttore italiano riconosciuto come centro di formazione IPAF in Italia ed ho iniziato a collaborare con Gerard Hillebrand, incaricato, al tempo, da IPAF per la diffusione dell’associazione in Italia. Questo è stato l’inizio di un sodalizio e una collaborazione che dura da più di vent’anni.

Che cosa vi ha spinto allora a intraprendere questo percorso, e come sono state le prime fasi di questa collaborazione?

Al tempo agli operatori non era richiesta la cosiddetta “abilitazione”, ma la normativa di sicurezza in vigore prevedeva già la formazione per i lavoratori che utilizzavano attrezzature di lavoro. Poter offrire ai propri clienti un corso internazionalmente riconosciuto, che comprendeva già sia la parte teorica che quella pratica specifica per tipologia di PLE, rappresentava sicuramente un vantaggio, anche dal punto di vista commerciale.

Il riscontro iniziale è stato tiepido, ma è cresciuto costantemente nel corso degli anni convincendoci della bontà della scelta fatta, coerente peraltro con il nostro obiettivo di promuovere l’uso in sicurezza dei mezzi che produciamo.

Quando poi la norma relativa alla formazione dei lavoratori è stata rafforzata con l’entrata in vigore del D.lgs. 81 del 2008, molti nostri clienti, in particolare organizzazioni industriali, si sono rivolte a noi per la formazione del loro personale. I nostri principali distributori poi, seguendo il nostro esempio, sono diventati a loro volta centri di formazione IPAF allargando l’offerta agli utilizzatori finali. Da lì in poi è stato un percorso in continua crescita.

Rimane quindi la soddisfazione di averci visto giusto, avendo iniziato a erogare corsi di formazione per PLE con contenuti adeguati ben 10 anni prima che “il patentino” per operatore fosse ancora istituzionalizzato. Oggi sono molti gli enti che erogano formazione e la concorrenza è molto agguerrita, ma la formazione offerta da CTE – come da tutti i centri di formazione IPAF – garantisce uniformità nei contenuti, professionalità dei formatori e qualità riconosciuta da tutti i partecipanti.

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Mauro Potrich (al centro) con Gerard Hillebrand (a sinistra) e Maurizio Quaranta (a destra)

Quali sono le iniziative e le sinergie che, in tanti anni di collaborazione, avete strutturato con IPAF per diffondere una maggiore cultura della sicurezza nel nostro mercato?

Contenere in poche parole la collaborazione intrattenuta con IPAF in più di vent’anni non è semplice.

Uno dei primi passi importanti è stato contribuire alla formazione di nuovi istruttori qualificati per aumentare il numero di centri di formazione IPAF nel nostro Paese. Con la successiva costituzione di un gruppo di lavoro italiano per promuovere formazione nel nostro territorio, il TWG, i cui membri erano istruttori esperti del settore, abbiamo cominciato a diffondere la formazione IPAF aggiornando costantemente i corsi in linea con le normative in vigore.

Io sono stato presidente del TWG per diversi anni e ancora oggi ne sono membro. In quel periodo abbiamo cominciato a organizzare numerosi eventi e seminari per conto di IPAF nelle maggiori fiere dedicate al sollevamento o più in generale alla sicurezza sul lavoro, facendo cultura su temi come la sicurezza, la manutenzione e i rischi specifici legati all’uso delle PLE.

Nel 2015, con l’attribuzione dell’incarico di Rappresentante di IPAF per l’Italia a Maurizio Quaranta, queste attività si sono ulteriormente intensificate, includendo anche collaborazioni con i più importanti enti istituzionali. Il TWG si è allargato con l’inserimento di nuove risorse professionalmente molto competenti, e la sua attività ha portato anche alla realizzazione di un nuovo corso per sollevatori telescopici validato da IPAF.

In tutti questi anni, CTE ha sempre fornito la massima collaborazione nello sviluppo e nella promozione delle attività di IPAF in Italia, diffondendo la più alta formazione per l’uso delle PLE anche attraverso la propria rete commerciale e i propri distributori.

Nel corso della tua carriera da formatore e responsabile per la sicurezza hai ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Quali ricordi con maggiore affetto?

Un premio che ricordo con particolare orgoglio è quello ricevuto come istruttore dell’anno agli IAPA del 2009 per il lavoro fatto nella diffusione della formazione IPAF in Italia e per l’istruzione dei formatori. L’emozione provata per la premiazione, durante la cena di gala, di fronte a tutti gli associati IPAF presenti in rappresentanza di tutti i Paesi europei e dei principali Paesi occidentali, è stata indescrivibile.

Un altro riconoscimento il cui ricordo mi emoziona ancora molto è il premio alla carriera ricevuto nel corso degli ITALPLATFORM consegnati in occasione del GIS 2019.

Aver ricevuto questi e altri premi nel corso della mia carriera lavorativa, anche all’interno della stessa CTE dove lavoro da più di 42 anni, rappresenta per me una grandissima soddisfazione, ma anche uno stimolo per continuare ad aggiornarmi e a migliorare professionalmente.

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Mauro Potrich ritira il premio di Formatore dell’Anno agli IAPA 2009

Quali sono gli aspetti più importanti della tua metodologia di lavoro?

La mia metodologia di lavoro è quella comune a tutti coloro che operano nell’ambito della formazione e che amano il proprio lavoro, e si basa su alcuni aspetti che ritengo molto importanti.

Il primo è l’aggiornamento continuo, sia per quanto riguarda le normative in vigore che gli aspetti tecnici delle piattaforme aeree. Questo naturalmente andando oltre alla mera soddisfazione dei requisiti minimi di aggiornamento obbligatori per i formatori: partecipo di mia iniziativa a molti convegni e seminari dedicati alle PLE, alla sicurezza e alla formazione.

Il secondo è lo studio costante delle nuove metodologie didattiche, che nel tempo si sono evolute dalle semplici lezioni frontali, con la nascita dell’e-learning, il coinvolgimento diretto dei partecipanti e l’implementazione delle esercitazioni pratiche, che influiscono molto sull’esito della formazione.

Infine, ricopre un ruolo molto importante anche la partecipazione ai gruppi di lavoro delle associazioni di settore, fondamentali per avere un continuo confronto con i propri colleghi e per fornire sempre il proprio contributo nel miglioramento di tutto ciò che riguarda la sicurezza.

Con quali modalità CTE supporta i noleggiatori che acquistano le sue piattaforme dal punto di vista della sicurezza?

Oggi il settore del noleggio richiede una grande professionalità da parte delle aziende. La maggior parte dei noleggiatori si sono organizzati per offrire direttamente la formazione ai propri clienti, considerano fondamentale mantenere il proprio parco macchine correttamente manutenuto e sono molto attenti agli aspetti della sicurezza.

CTE, da parte sua, progetta e produce piattaforme di lavoro elevabili nel pieno rispetto delle norme tecniche in vigore, investendo continuamente nella ricerca di soluzioni che possano aiutare il noleggiatore nella gestione del proprio parco macchine. Penso ad esempio al sistema CTE Connect, che permette un controllo completo delle attrezzature a noleggio per evitare usi impropri o furti, oltre a fornire un supporto in tempo reale da parte dell’assistenza con possibilità di intervento da remoto.

Oltre agli aspetti legati al prodotto, attraverso la propria Academy CTE offre ai clienti formazione sui prodotti, corsi di aggiornamento per i tecnici addetti alla manutenzione e corsi di formazione per operatori e addetti alla consegna dei mezzi.

L’organizzazione di CTE provvede anche a fornire supporto e chiarimenti rispetto agli aspetti normativi, alle verifiche periodiche o a tutti gli altri aspetti riguardanti l’uso delle PLE.

Dal 1981 abbiamo prodotto e distribuito più di 15mila piattaforme aeree autocarrate: questa è la nostra prima garanzia di affidabilità. Con il numero di macchine è cresciuto anche il nostro patrimonio di conoscenza, di esperienza, di relazioni e di cultura della sicurezza, e oggi mettiamo tutto questo al servizio dei nostri clienti.

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