Phygital, la nuova frontiera degli eventi

eventi phygital
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Fiere di settore, qualcosa sta cambiando“. Con questo titolo abbiamo aperto, nelle corse settimane, la discussione sul futuro degli eventi internazionali.

Partendo da un’iniziativa di JLG, Luca Tagliabue è andato a fondo dell’argomento, sottolineando come molte aziende stiano sempre più spostando la propria attenzione verso eventi di più piccolo calibro.

Un trend che avevamo iniziato ad apprezzare già lo scorso anno: durante l’ultima edizione del GIS ricordo bene come gran parte degli operatori del settore scuotesse la testa alla domanda “Parteciperete al Bauma?“.

Tuttavia, scavando ancora più a fondo, questo non è l’unico cambiamento in atto. E, soprattutto, non sta interessando solo il noleggio.

Che cos’è un evento?

Questa domanda vi sembrerà strana. Da vocabolario, possiamo definirlo come “avvenimento o iniziativa di notevole interesse o risonanza“. Una definizione che, di per sé, non ci dice niente. Però sono sicura che nel momento in cui avete anche solo pensato a come rispondere a questa domanda, vi sono venute in mente parole come manifestazione, evento aziendale, concerto, festa

Insomma, tutte tipologie di evento a cui un po’ tutti noi abbiamo partecipato almeno una volta nella vita.

E se vi dicessi che, al giorno d’oggi, un evento può essere tutt’altro? O meglio. Può mantenere più o meno tutte le caratteristiche di un evento nel senso “tradizionale” del termine, ma viene inteso come qualcosa di molto diverso.

Come mai? Come conseguenza della pandemia (tanto per cambiare).

Il settore degli eventi è stato forse uno dei più colpiti dal diffondersi del Covid-19 e, ancora oggi, è difficile parlare di ripresa. Solo qualche mese fa, per esempio, ho partecipato a un concerto indossando la mascherina FFP2 per tutta la sua durata (immaginatevi l’agonia di cantare e ballare in questo modo…).

Anche ora che si sono allentate le misure per contrastare il virus, in alcuni casi rimangono in vigore normative che impediscono a ciascuno di noi di godersi davvero quell’evento a cui stiamo partecipando.

Dall’offline all’online senza passare dal via

Per cercare di contrastare le conseguenze dell’ondata pandemica, ci siamo dovuti reinventare, scervellandoci sul modo più corretto di non far affondare tutto il comparto dell’organizzazione degli eventi.

La prima cosa che il nostro istinto ci ha detto è stata: “spostiamo gli eventi nel digitale“. Trasliamo fiere, concerti, riunioni ed eventi aziendali tutti online.

Sembra facile, no? E, invece, non lo è affatto. A differenza di quanto può forse accadere con l’organizzazione di un evento in presenza, dal punto di vista del digitale la cosa più facile sembra essere l’organizzazione dello stesso evento.

airmeet eventi phygital

Airmeet è una delle piattaforme che è possibile utilizzar per organizzare un evento online

Scegliamo la piattaforma, la settiamo, mandiamo un link di collegamento. Tutta la parte di scelta e produzione dei contenuti rimane pressoché invariata.

Il vero dramma inizia quando è il momento di andare online. Connessioni che non reggono, microfoni o webcam che non vengono spenti, video che non vengono ben visualizzati…

Senza contare che ogni partecipante potrebbe connettersi da un PC completamente diverso da quello dei colleghi. E sappiamo bene che quando si produce qualcosa per il digitale è pressoché impossibile rispettare le richieste e le caratteristiche di ognuno.

Insomma, una tragedia (quasi) annunciata. Ma senza una valida alternativa, ci siamo dovuti adattare alla situazione e, rimboccandoci le maniche, abbiamo cercato di limitare i danni, speranzosi che prima o poi ci saremmo potuti rivedere dal vivo.

L’era del phygital

Se mio nonno potesse leggere quanto sto scrivendo in questo momento, probabilmente commenterebbe con un “parla come che te magni“. E, lasciatemelo dire, non avrebbe tutti i torti.

Cos’è successo quando il governo ha deciso di concedere un po’ più di libertà e permettere anche al settore degli eventi di riprendere lentamente la propria quotidianità? Non eravamo tutti pronti.

Ci sono stati eventi in presenza che hanno avuto davvero molto successo, ma altrettanti sono andati incontro a un piccolo fallimento, vuoi per la paura ancora persistente nei confronti del Covid, vuoi per l’abitudine di essere ormai sempre seduti davanti al proprio PC (e a tal proposito, se volete leggere qualcosa a riguardo).

Ecco allora che, ancora una volta, abbiamo seguito quello che il nostro istinto aveva da dire: organizziamo degli eventi ibridi. Chi vuole venire, viene; chi vuole rimanere a casa, rimane a casa.

In gergo tecnico (che poi tanto tecnico non è), questi eventi hanno preso il nome di eventi phygital. Si tratta di una nuova tipologia di evento che prevede che i relatori o eventuali ospiti siano fisicamente in una stessa location, a cui possono accedere anche dei partecipanti, da cui nasce e viene trasmesso l’evento.

Gli altri? Possono comodamente seguire l’evento da PC o da smartphone.

Ha senso, no? In questo modo si dà la possibilità a chi vuole interagire di persona di poterlo fare senza problemi, nel rispetto delle norme anti-Covid; ma allo stesso tempo si permette a coloro che, per un motivo o per un altro, non possono o non vogliono essere presenti di seguire il tutto direttamente dai propri dispositivi.

Un caso di successo

Sono state diverse le aziende che hanno accolto questo suggerimento e hanno cercato di farlo loro.

Lo scorso anno, per esempio, il Web Marketing Festival è andato in scena in questa versione ibrida, dando la possibilità ai partecipanti di seguire i vari speech direttamente da casa e favorendo la loro interazione attraverso una chat presidiata dai membri del team per raccogliere domande e considerazioni.

Ma un esempio più recente è quello che ha interessato gli Electric Days 2022, che hanno avuto luogo a Roma dal 21 al 23 Aprile. In particolare, sono state registrate 129mila visualizzazioni della diretta digital, con un watchtime superiore ai 9 minuti.

Mica male.

Ma la peculiarità di questo evento non è stata limitata solamente alla ripresa digitale delle tre giornate di approfondimento. Questa, infatti, è stata affiancata anche da un’attività social di tutto rispetto, che ha registrato ottimi numeri anche su:

  • Instagram, attraverso gli account di Motor1.com e InsideEVs. Grazie alle stories condivise nel corso dell’evento, si sonno raggiunte oltre 600mila impression
  • TikTok, con videoclip che hanno realizzato ben 2 milioni di views. A queste si sommano i 30mila spettatori che hanno partecipato, in diretta live, al Talk “Quale futuro per la nostra terra?

Insomma, un successo su tutti i fronti, a cui ha sicuramente contribuito una strategia ben pensata, che ha permesso di integrare più strumenti e di raggiungere risultati oltremodo soddisfacenti.

Electric Days phygital

Un’immagine degli Electric Days organizzati da Motor1.com e InsideEVS.it e svoltisi in modalità phygital

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