Verso il cantiere digitale e protetto

claudio martignoni lojack
claudio martignoni lojack

Claudio Martignoni, Senior Business Development Manager di LoJack Italia

LoJack è leader internazionale nelle soluzioni di recupero dei mezzi rubati.

Più di recente, grazie all’appartenenza al Gruppo CalAmp, l’azienda ha sviluppato interessanti soluzioni per l’utilizzo della telematica nella gestione globale delle flotte.

Il principale mercato di riferimento, almeno in Italia, è l’automotive, inteso come autonoleggio ma anche gestione di flotte di veicoli commerciali e industriali.

Claudio Martignoni è Senior Business Development Manager di LoJack Italia e responsabile commerciale Europa per il mercato delle flotte operative, che include le macchine da cantiere e la logistica integrata.

La nostra prima domanda punta a capire quale sia l’esperienza di LoJack nel settore delle macchine e attrezzature da lavoro.

“LoJack Corporation ha creato il mercato del rilevamento e del recupero dei veicoli rubati in America nel 1976 e ne è oggi il leader, grazie ai principali elementi distintivi che caratterizzano la soluzione” ci dice Martignoni.

Quali sono questi elementi distintivi a cui fai cenno?

A titolo di esempio, la superiorità della nostra tecnologia e un team di esperti – tra cui ex funzionari delle Forze di Polizia – attivi sul territorio nazionale per le attività di tracciamento e di recupero dei veicoli rubati, con l’ausilio di una Centrale Operativa 24/7 e dei dispositivi di tracciamento LoJack.

In oltre quarant’anni di attività, la soluzione Stolen Vehicle Recovery System ha mantenuto uno standard elevatissimo con un tasso di recupero dell’80 per cento, recuperando veicoli leggeri, moto e mezzi da cantiere rubati per un valore superiore 1,4 miliardi di euro.LoJack Connect plus service cantiere digitale

Dal 2006 questa è la nostra mission anche in Italia, che negli anni si è evoluta verso un’offerta end-to-end grazie all’integrazione di una gamma di servizi telematici. Con l’ingresso nel Gruppo CalAmp (Nasdaq: CAMP), nel 2016, siamo in grado di tenere sotto controllo i parametri vitali dei mezzi, verificandone in tempo reale i chilometri percorsi, il livello di carica della batteria e una serie di allarmi quali l’eventuale accensione e spostamento del mezzo fuori dalla fascia oraria lavorativa, lo scollegamento del dispositivo, l’entrata o l’uscita da una determinata area.

Tutti alert che consentono di localizzare in qualsiasi momento i mezzi in flotta, controllare la gestione dei tagliandi effettuati dagli stessi e verificare le ore di accensione del veicolo per definire il suo reale utilizzo.

Ci puoi dare alcuni dati circa l’efficacia dei recuperi in questo settore?

Focalizzando la nostra attenzione sull’Italia possiamo dire che nel solo anno solare 2022 abbiamo registrato centinaia di furti su macchine operative. Tra queste ci sono stati escavatori di piccole e medie dimensioni, piattaforme aeree (carrate), furgoni fino a 35 quintali attrezzati, sollevatori telescopici il cui furto provoca non soltanto un’ingente perdita dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista produttivo del mezzo. La nostra percentuale di recupero su questi mezzi è stata dell’84% circa. manteniamo quindi uno standard elevato con un tasso di successo pari al doppio della media nazionale registrata dal Ministero dell’Interno nel precedente anno.

Quali sono gli aspetti che permettono di ottenere questi risultati eclatanti?

Per prima cosa occorre specificare che la nostra soluzione (Stolen Vehicle Recovery) non utilizza la tecnologia GPS per localizzare le macchine. Infatti, quando un ladro ruba una macchina, la prima cosa che fa è proprio quella di escludere eventuali sistemi GPS. Quindi da questo punto di vista siamo già a uno step successivo.

Secondariamente negli anni abbiamo notevolmente perfezionato il controllo di qualità tecnica che analizza le posizioni possibili in base ai veicoli e la correttezza dell’installazione per ogni tecnico certificato, perché un recupero inizia proprio dalla corretta installazione del sistema.

Da ultimo la pluriennale collaborazione tra la nostra Centrale Operativa 24/7, il Team Sicurezza di LoJack e le Forze dell’Ordine gioca un ruolo fondamentale nella tempestività di recupero riducendo notevolmente gli eventuali danni al veicolo. fleet management

In base ai feedback ricevuti dai vostri clienti e prospect, qual è l’approccio dei noleggiatori italiani di fronte alle necessità di tutela e di gestione telematica dei mezzi?

Quando parliamo di servizi avanzati legati alla gestione del parco, la tecnologia diventa un asset strategico, e in particolare la telematica, grazie proprio alla lettura della posizione GPS e dei dati provenienti dalle macchine.

La nostra sensazione è che i noleggiatori abbiano percepito il vero potenziale dei servizi telematici per la gestione della propria flotta quale asset strategico per il fleet manager in funzione del contenimento dei costi di gestione, della produttività della flotta e di contenimento delle emissioni. Possiamo affermare che ormai la gran parte dei noleggiatori ha adottato questo tipo di tecnologia. Inoltre, sono servizi che sempre di più vanno nella direzione di concepire il noleggio di un mezzo basato non più solo sui giorni ma sulle ore di effettivo utilizzo delle macchine.

Restando sul tema dei furti?

I sistemi telematici forniscono ulteriori allarmi che possono aiutare a velocizzare le operazioni di recupero oppure a fornire dei segnali di tentato furto, consentendo di poterlo sventare. La nostra centrale operativa 24/7 è in grado di raccogliere questi allarmi e in caso di furto sospetto, le operazioni di recupero ne risultano velocizzate.

Quindi, direi che la telematica ormai fa parte della vita di tutti i giorni dei noleggiatori di macchine operative e di questo fatto ne sono tutti coscienti. LoJack, oltre a essere in prima fila nell’offrire questo tipo di soluzioni telematiche, rimane anche l’unico interlocutore affidabile per il tema della sicurezza in caso di furto, offrendo un servizio di Stolen Vehicle Recovery unico nel suo genere.

La protezione dei mezzi e dei singoli componenti passa oggi da soluzioni che fanno uso combinato di rete GSM, posizionamento GPS e sistemi a radiofrequenze.lojack furti appropriazioni indebite cantiere digitale

La tecnologia LoJack si basa sulla radiofrequenza. È quindi possibile l’integrazione con altri sistemi già applicati sulle macchine?

Come detto, la combinazione delle due tecnologie è lo schema vincente per unire i vantaggi legati al recupero in caso di furto e quelli della gestione ottimale del parco. Le due tecnologie sono assolutamente complementari e possono convivere: non si generano interferenze di alcun tipo, anche perché il dispositivo di Stolen Vehicle Recovery è “dormiente” e si sveglia solo in caso di furto nel pieno rispetto della privacy del conducente.

A livello internazionale vantate collaborazioni importanti nel noleggio, come United Rentals e Sunbelt, leader planetari in questo settore. L’Italia è però un paese in cui le organizzazioni di noleggio sono più piccole: c’è differenza nelle modalità in cui erogate i vostri servizi?

Chiaramente quando si ha a che fare con grossi player di mercato come quelli che hai citato, trattando volumi di grandezza superiore il potere contrattuale è differente. Tuttavia, le esigenze sono per lo più le stesse e i servizi erogati molto simili tra loro: tutti sono attenti al tema dei furti e c’è molto focus sull’importanza dei dati, al di là della grandezza del parco mezzi. Anche il tipo di approccio è il medesimo ed è quello tipico dell’aftermarket: ad esempio l‘installazione dei nostri sistemi può avvenire direttamente nella sede del cliente, nelle filiali, oppure attraverso i grandi operatori logistici.

Cosa cambia?

Cambiano le modalità di interfaccia del servizio poiché il piccolo noleggiatore utilizza un’interfaccia prestabilita che forniamo noi, mentre il grande noleggiatore tende a voler ricevere i dati in forma non elaborata e ad aggregarli all’interno di un loro sistema gestionale specifico.

Negli Stati Uniti, noi siamo anche primari fornitori di noti costruttori come Caterpillar, Bobcat e Kubota. Questi sono gestiti con le logiche delle forniture di primo impianto TIER1 e TIER2 direttamente dalla casa madre; quindi, l’approccio è completamente diverso dai noleggiatori. gestione della flotta

Che idea ti sei fatto del mercato italiano del noleggio di macchine e attrezzature e della sua possibile evoluzione?

Stiamo assistendo a una crescita notevole su questo fronte, trainata dall’evidente aumento dei cantieri. Lo si vede un po’ in tutta Europa, specialmente in Italia. Basta girare per le nostre strade per rendersi conto di quanti cantieri ci siano in più rispetto a pochi anni fa. E il noleggio riveste sicuramente un ruolo primario, poiché si preferisce sempre noleggiare una macchina piuttosto che acquistarla. I nostri clienti in questo settore crescono di volume di anno in anno, alcuni anche con crescite a doppia cifra.

Senza dubbio un grosso contributo alla crescita è stato fornito anche dalle agevolazioni fiscali (Transizione 4.0 e vari bonus edilizia) che purtroppo sono state ridotte lo scorso anno. Credo che questo senz’altro influirà nel prossimo futuro andando a ridurre lievemente questa crescita, ma il trend sarà sicuramente ancora positivo: infatti nel 2023 stiamo osservando che nonostante queste riduzioni dei vantaggi fiscali i noleggi crescono comunque.

Recentemente, LoJack è entrata a far parte del “Tavolo Tecnologico” di IPAF. In che modo la sicurezza intesa come “safety” rientra nei vostri servizi e cosa vi aspettate dal confronto con la Federazione e con gli altri partner tecnologici?

Per noi è un onore potersi sedere a questo tavolo e IPAF è senza dubbio un’associazione di prestigio internazionale. Con IPAF abbiamo discusso molto di sicurezza dei lavoratori nei cantieri, un tema molto sentito anche da LoJack: sicuramente è importante proteggere le macchine dai furti o poterle gestire in maniera ottimale, ma quando si parla della sicurezza delle persone l’attenzione diventa cruciale.

Che contributo potete dare alla sicurezza delle persone che usano le macchine?

LoJack può contribuire con soluzioni che aiutano ad aumentare il controllo in tema di sinistri dei veicoli come il nostro servizio premium CrashBoxx, sviluppato per generare allarmi in tempo reale e reportistiche approfondite in caso di incidenti veicolari. Inoltre, grazie a questo servizio, la centrale operativa 24/7 è in grado di intervenire in tempo reale anche in caso di sinistro, andando a migliorare la tempestività di intervento. Un altro aspetto legato alla sicurezza è quello della manutenzione delle macchine: spesso gli incidenti avvengono perché si utilizzano macchine obsolete e non manutenute regolarmente: la nostra piattaforma può aiutare a tenere sotto controllo le manutenzioni ordinarie e straordinarie.

cantiere digitale lojack italiaDicevamo che l’appartenenza al gruppo CalAmp ha ampliato le vostre soluzioni con l’introduzione della telematica. Ci puoi descrivere le funzionalità principali che possono interessare ai noleggiatori di questo settore?

Dal 2016 facciamo parte di questo colosso multinazionale che vede installati in tutto il mondo più di 10 milioni di dispositivi. La nostra offerta si è ampliata notevolmente, andando ad arricchirsi con servizi di primaria necessità.

Mi riferisco alla possibilità di localizzare le macchine in tempo reale per una migliore gestione dei noleggi, poter bloccare un mezzo da remoto nel caso in cui siano insorti problemi legati al pagamento delle rate di noleggio (bad payer), il conteggio delle ore di attività del motore per un’efficiente gestione della manutenzione, oppure quello delle ore di lavoro della presa di forza per verificarne e quantificarne l’effettivo utilizzo, e ancora, il conteggio dei chilometri percorsi, la creazione di specifiche aree geografiche (geofence) che consentono di creare degli allarmi in caso di ingresso o uscita, la generazione di allarmi in caso di attività sospette delle macchine che possano dar adito a possibili furti. Questi sono solo alcuni dei principali esempi, ma la lista è lunga.

Tutti questi dati sono facilmente fruibili attraverso il nostro portale web, oppure possono essere inviati ai nostri partner mediante l’utilizzo di web API per essere integrati nelle piattaforme di gestione del parco veicoli già in uso dai noleggiatori.

Il tema della telematica apre a ulteriori scenari, come la gestione in tempo reale delle flotte, la patrimonializzazione delle attrezzature e degli accessori, ma soprattutto porta all’idea del “cantiere digitale”. Ci descrivi come sarà possibile e con quali vantaggi?

Fino ad ora abbiamo sempre parlato della protezione e della gestione di mezzi che si muovono con le ruote o con dei cingoli, ma in realtà oggi vengono noleggiati molti altri oggetti non mobili per i cantieri. Mi riferisco sia alle attrezzature delle macchine, come benne, carrelli, pinze, martelli, eccetera, sia ai vari componenti del cantiere vero e proprio, come i generatori di corrente, i container per gli uffici, i mobili, i tavoli e le sedie, i condizionatori, i bagni chimici, e così via. Tutti oggetti che non si muovono e che vengono spostati sporadicamente, ma di cui spesso si perdono le tracce, perché sottratti o semplicemente dimenticati.

Noi siamo abituati a concepire tutto questo materiale da cantiere come dei semplici oggetti che non comunicano, “pezzi di ferro” inanimati. Per questo se ne perdono le tracce. LoJack, nell’ambito della crescita tecnologica IOT, ha messo a punto una serie di sensori dotati di tecnologia Bluetooth Low Energy in grado di “far parlare” le attrezzature e gli accessori. Nasce così l’idea del cantiere digitale, dove poter digitalizzare ciò che digitale non è mai stato.

Qualche esempio concreto?

In questo modo possiamo sempre sapere in tempo reale se il nostro oggetto si trova presso la filiale di noleggio oppure in uno specifico cantiere e da quanto tempo; conoscere in ogni momento quali accessori sono associati a una certa macchina; oppure se un attrezzo sta entrando o uscendo da una filiale, se è stato rimesso sul furgone che sta lasciando il cantiere…in definitiva possiamo avere una visione in tempo reale della composizione dei nostri magazzini, stoccati o in uso, dando vita a un vero e proprio inventario digitale.

Insomma, viviamo in un mondo in cui tutto è digitalizzato e ogni oggetto nella nostra vita è in grado di comunicare con noi attraverso la rete tematica e il cloud. A questo elenco di oggetti parlanti mancavano proprio le attrezzature dei cantieri che fanno ancora parte della old-economy e non vedevamo l’ora di farle entrare a pieno titolo nella nuova era.

lojack italia cantiere digitale intervista

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