Parliamo di “fare lobby”, di tutelarsi ai “piani alti decisionali” a ogni livello, di contribuire a scrivere le regole del proprio mercato, anziché continuare a subirle. Lobby nell’accezione anglosassone, non quella che propongono le associazioni nostrane, più che altro dedite a tutelare loro stesse e la propria ben nutrita sopravvivenza.
