Automotive, come sta cambiando il mercato italiano

Com'è cambiata la mobilità nell'ultimo anno?
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Il mercato italiano dell’automotive sta vivendo un periodo di incertezza e grandi cambiamenti.

A causa della crisi dei chip prima e delle conseguenze dell’invasione dell’Ucraina poi, il mercato si trova infatti ancora molto lontano dai livelli del pre-pandemia, con la conseguenza di un rapido invecchiamento del parco circolante e di un rapido aumento del suo livello di emissioni.

Lo evidenzia la recente indagine annuale sulla mobilità degli italiani condotta da Aniasa e Bain & Company, che sottolinea come il settore automotive sia destinato a cambiare molto più di quanto non abbia fatto negli ultimi decenni, con l’avvento e la diffusione di nuove motorizzazioni (ibride ed elettriche), nuovi produttori leader di mercato, nuovi modelli di business e nuovi canali di distribuzione privilegiati (il noleggio).

Le conseguenze dell’incertezza economica sul mercato automotive

Come dicevamo, quindi, il settore automotive è stato non solo tra quelli più colpiti dalla pandemia, ma anche tra quelli che in Italia stanno facendo più fatica a riprendersi in un periodo che invece è stato di crescita per diversi altri settori.

Tra le cause principali di questa difficoltà c’è sicuramente la sempre minore propensione all’acquisto da parte degli italiani, che evidentemente non possono percepire l’acquisto di una nuova auto come una necessità in un periodo che comunque, per molti, è di difficoltà economica.

L’analisi di Aniasa e Bain & Company, infatti, evidenzia come la sostenibilità economica rimanga sempre un fattore determinante nelle abitudini di consumo degli italiani, che, disorientati anche dai tempi di consegna molto posticipati, preferiscono rimanere con la propria anche quando molto vecchia.

Lo dimostra l’età media del parco circolante, che supera i 12 anni di età per vettura raddoppiando così i livelli di vent’anni fa. Ma anche il drastico calo delle rottamazioni, diminuite di quasi mezzo milione (-30%) rispetto al 2022.

L’automobile si conferma quindi sempre di più un bene di lusso, con il graduale arretramento del segmento delle utilitarie nelle quote di mercato a favore dei segmenti di lusso, in crescita anche nel mercato delle elettriche.

rapporto aniasa 2023 italo folonaro

Italo Folonari, Vicepresidente di ANIASA, durante la presentazione dell’ultimo Rapporto sull’autonoleggio

La crescita del noleggio nel mercato automotive

All’interno di questo scenario trova però terreno fertile il noleggio, come dimostrato dal recente Rapporto Aniasa, che ha visto una grande crescita del lungo termine anche nel mercato dei privati.

La diffusione del noleggio a lungo termine nei trend di consumo del mercato automotive sta favorendo anche il processo di transizione ecologica del parco circolante, grazie alla sua capacità di ridurre i fattori di incertezza garantendo sempre ai clienti costi certi, predeterminati e inferiori a quelli della proprietà.

“Uno dei trend inarrestabili del mercato auto italiano che emerge con chiarezza dallo studio è senza dubbio la crescita del noleggio come canale di acquisizione dell’auto”, ha commentato il Vice Presidente ANIASA Italo Folonari.

“Chi cambia l’auto, piuttosto che comprarla preferisce noleggiarla. La quota di vendite a privati è ormai in calo da alcuni anni e il noleggio riempie il vuoto grazie ai costi certi e alla possibilità di spalmare su più anni il costo del ‘rischio tecnologico’. Il trend è destinato a proseguire anche nel 2023, come mostrano i dati dei primi quattro mesi dell’anno”.

L’espansione dei costruttori asiatici

Altro trend significativo per il mercato automotive è la sempre maggiore espansione dei costruttori asiatici, in grado di conquistare crescenti quote di mercato grazie soprattutto a costi di produzione più competitivi.

Dal 2015 ad oggi, infatti, l’Europa ha perso la produzione sul proprio territorio di 5 milioni e 300mila vetture, oggi prodotte per lo più in Cina.

Per crescere nel mercato europeo, questi operatori stanno sfruttando nuove catene di fornitura, ma anche soluzioni creative, riposizionandosi nel frattempo su un segmento più premium, in linea, come vedevamo in precedenza, con la domanda del mercato europeo.

Diversi costruttori cinesi stanno crescendo molto anche nel mercato dell’elettrico, con BYD che ha addirittura superato Tesla in testa alla classifica delle vendite mondiali di auto ibride o elettriche.

“In un contesto di incertezza come quello attuale, la centralità per gli italiani dell’aspetto economico legato alla mobilità emerge con forza: pur preferendo i marchi europei, un italiano su cinque sta già considerando marchi cinesi e asiatici perché più convenienti”, ha concluso Gianluca Di Loreto, Partner di Bain & Company.

“Il futuro è già qui: l’assetto del mondo automotive si sta spostando velocemente verso Oriente. In questo contesto è quindi necessario e urgente che l’Italia acceleri gli investimenti sulla filiera auto, riaffermando il proprio ruolo industriale nel comparto: la chiave è puntare sulle eccellenze del Made in Italy attraverso il progressivo superamento delle vecchie tecnologie, storico fiore all’occhiello del Paese, per sviluppare nuovi centri di eccellenza e competenza nel mondo dell’elettrificazione”.

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