Nel 2017 i ricavi complessivi nel mercato musicale USA sono cresciuti del 16,5%, continuando la crescita del 2016. Si tratta di una notizia molto positiva per il settore, dato che due anni consecutivi di crescita non si registravano dal 1999. Il valore complessivo del mercato musicale è così arrivato a 8,7 miliardi di dollari.
A confermarlo è la RIAA, l’associazione delle case discografiche americane, e come sempre i dati sono rappresentativi di un mercato che, seppure all’avanguardia rispetto al nostro, ci mostra il profilo delle cose che avverranno in futuro anche da noi.
La musica non si possiede: si ascolta
L’andamento positivo è dovuto fondamentalmente alla crescita dei servizi di streaming su abbonamento come Spotify (che proprio l’altro ieri ha debuttato alla Borsa di New York), Apple Music, Amazon, Tidal, Pandora e simili.
Questo ha più che compensato i cali di ricavi delle vendite di supporti fisici e di download digitali (non in streaming). Il livello di 8,7 miliardi di dollari riporta il settore alla situazione del 2008, che è ancora ben lontana dai massimi storici del mercato.
Per quanto riguarda lo streaming, i ricavi totali delle varie piattaforme sono saliti del 43%, fino ad arrivare a 5,7 miliardi di dollari, ossia il 65% delle vendite totali del mercato. Gli abbonamenti a pagamento in senso stretto sono stati il driver fondamentale della crescita: essi sono cresciuti del 63%, e per la prima volta hanno superato i 4 miliardi di dollari di valore. A questo si devono aggiungere i ricavi da pubblicità, che ovviamente non riguardano gli abbonamenti a pagamento ma quelli gratuiti.
Con il 47% di quota gli abbonamenti in streaming a pagamento ormai rappresentano la maggioranza relativa del mercato USA: peraltro, se nel tempo dovessero concretizzarsi alcune indiscrezioni, che vedrebbero Apple intenzionata ad abbandonare la vendita di brani in download, la quota dello streaming sarebbe destinata a salire ancora, arrivando probabilmente a rappresentare la maggioranza assoluta del mercato.
La crescita degli abbonamenti è stata favorita dal continuo aumento del numero di utenti, passati da 22,7 a 35,3 milioni. Nuovi servizi, come Pandora Premium, iHeartRadio All Access e il primo anno pieno di funzionamento di Amazon Unlimited si sono andati ad aggiungere a quelli più consolidati, come Apple Music, Spotify, Tidal, Deezer e altri.
Quello che non è streaming
Nel 2017 i ricavi da download di musica digitale sono calati del 25%. Per la prima volta dal 2011 i ricavi della vendita di musica su supporto fisico hanno superato quelli dei download, che sono calati per quanto riguarda sia i brani singoli che gli album.
Tra i supporti fisici calano ancora i CD, mentre crescono, ma da una base minuscola, gli acquisti di musica in vinile, a testimonianza di un mercato sempre più polarizzato tra il grande pubblico, che ascolta in streaming, e alcune nicchie di appassionati, che usano gli altri canali.