Il noleggio è un’attività che non prevede routine: il dispendio di energie fisiche e mentali è notevole, si è sempre di corsa, concentrati sulle necessità dei clienti, reattivi e proattivi al contempo.
L’improvviso stop delle attività ha costretto tutti a stare a casa, con un cambio di vita drastico su diversi fronti: lavorativo, relazionale, sociale. Anche sotto l’aspetto delle abitudini alimentari tutto è stato stravolto: si mangia di più e ci si muove di meno.
Per sdrammatizzare la situazione, a fianco del noto hastag #andratuttobene, sui social ne sono nati altri piuttosto espliciti sul fronte alimentare: #andratuttostretto, #andratuttosuifianchi, eccetera. Accompagnati spesso da immagini delle cose che cuciniamo e che mangiamo.
Divertenti, certo, ma che svelano il complicato rapporto che si è creato con il cibo e che forse è meglio saper gestire.
Abbiamo quindi raggiunto la dottoressa Mariangela Rucco per farci spiegare alcuni aspetti della questione e ne è nata una chiacchierata simpatica e molto utile.
Laureata in Biologia della Nutrizione presso L’Università Statale di Milano, Rucco ha perfezionato i suoi studi all’Ospedale San Raffaele, dove si è dedicata alla Nutrizione clinica e patologica. Specializzata in Nutrizione Dermatologica e Tricologica, attualmente sta approfondendo le conoscenze in Nutrizione applicata alla Riabilitazione e alla Attività Sportiva Agonistica.
“Questa clausura forzata mette a dura prova la nostra quotidianità – ci dice subito –. Convivenza oltre i limiti tollerabili, aumentata sedentarietà, noia ed emozioni negative: pare che, per molti, l’unica luce in fondo al tunnel sia quella all’apertura del frigorifero”.
Mariangela, dal punto di vista nutrizionistico quali sono i principali rischi del rimanere in casa?
La mancanza di quotidianità è il primo fattore di rischio: non tutti sono sportivi, ma tutti escono di casa per fare shopping, andare al parco, recarsi al lavoro. Sembrerà banale, ma queste semplici attività sono occasione per spendere energia.
Se paragonassimo una giornata liberi dal Coronavirus e piena delle nostre consuete attività con una di quarantena in smart working e

Mariangela Rucco
annessa attività sportiva casalinga, seguendo un’alimentazione corretta in entrambi i contesti, otterremmo risultati differenti, poiché avremo dispendi energetici differenti, in netto favore della routine.
Le lunghe code di questo periodo per l’accesso ai supermercati sono un altro fattore di rischio: una volta raggiunti gli agognati scaffali degli alimentari, potremmo sentirci giustificati a comprare più del necessario o prodotti superflui; prova lampante ne sono le imprese culinarie postate sui social network. Buone le torte! Ma poi come le smaltiamo, in smart working?
Quali accortezze possiamo adottare per evitare questi rischi?
Prima di avventurarci per le ore di fila al supermercato, programmiamo la spesa: apriamo la dispensa e scriviamo la lista di alimenti che realmente servono; ma soprattutto facciamolo a stomaco pieno: la sensazione di sazietà ci aiuterà a fare scelte più razionali e salutari. Pianifichiamo i pasti settimanali per ridurre gli sprechi.
Sperimentiamo ricette nuove ma leggere. Restiamo attivi: non rimaniamo incollati alla sedia; programmiamo le attività della giornata (sveglia, colazione, lettura, sonno eccetera). Una buona quotidianità contrasta stress, insonnia e fame nervosa.
Per mantenere attiva l’efficienza fisica e mentale, quali cibi sarebbe meglio privilegiare e quali tenere a debita distanza?
Partiamo con i no, ci sentiremo più soddisfatti dopo!
No ai cibi con carboidrati semplici e complessi, quindi no a snack, patatine, tarallini e merendine varie. Va bene preparare UNA torta, ma teniamola per la colazione.
Non perdiamo l’abitudine degli spuntini tra un pasto e l’altro: saranno perfetti un frutto o uno yogurt o della frutta secca, e se abbiamo ancora fame o l’esigenza di mangiare, assumiamo dei finocchi o delle carotine, insomma, un po’ di crudité.
Per l’efficienza fisica, saranno necessari una buona fonte proteica (carne bianca, pesce, uova, formaggi magri e legumi) e un buon apporto glucidico, privilegiando i cereali integrali (farro, grano saraceno, riso e pasta integrale), associandoli a verdure di stagione.
Per l’efficienza mentale invece, scegliamo alimenti ricchi di serotonina, la molecola della felicità, in grado di apportare una maggiore stabilità emotiva in un periodo di emozioni negative. Via libera allora a frutta secca, meglio se noci brasiliane e anacardi; frutta fresca, come frutti rossi e banane; e udite udite, anche cioccolato, rigorosamente fondente, che grazie al suo contenuto in teobromina svolge un effetto stimolante il buonumore.
In questi giorni, molte persone costrette in casa si divertono a preparare cibi di ogni specie. Ci consiglieresti qualcosa che sia facile, divertente e sano da preparare?
Anziché dolci e plumcake, potremmo preparare biscotti per la colazione utilizzando farine integrali. Siamo in primavera, quindi via libera alle insalatone colorate con l’aggiunta di legumi e semi. Una focaccia o pizza alla settimana possiamo concedercela!
Vino sì o no?
Una tra le più divertenti fake news lette nei social, sosteneva che bere vino potesse proteggere dal Coronavirus grazie alla capacità dell’alcool di disinfettare il cavo orale. Pare che abbiamo bisogno di trovare un alibi al consumo di bevande alcoliche, forse per distrarci da questa clausura, o forse per esorcizzare la paura.
Ma sì, possiamo bere un bicchiere di vino al giorno, preferibilmente rosso, ci aiuterà a liberare endorfine e ridurre la depressione. Attenti: ho detto un bicchiere, non un litro!
C’è qualche altro consiglio pratico che puoi dare a chi sta lavorando da casa?
Nessuno era preparato a un periodo così drammatico e in molti dispensano consigli, ma forse non esiste una “ricetta” perfetta.
A chi lavora da casa, mi sento di ricordare di tenere sempre a portata di pc una bottiglia d’acqua; per la pausa relax, sarà perfetta una tisana non zuccherata. I momenti vuoti, non colmiamoli stuzzicando continuamente come fossimo a un aperitivo senza fine, piuttosto facciamo una telefonata per sapere come stanno i nostri parenti in America, leggiamo un libro o le notizie di attualità sui social (evitando le fake news); dedichiamoci a un’attività creativa di nostro gradimento. Stabiliamo un’ora in cui fare sport. Correre nel corridoio di casa non avrà la stessa poesia di un viale alberato, ma farà bene al nostro fisico.
E non esageriamo con i caffè, siamo già abbastanza agitati.
Molti manager stanno rinunciando al consueto happy hour. Con cosa possiamo prepararci a casa aperitivi divertenti e al contempo leggeri?
Bar, ristoranti, pub: tutto chiuso! Aiuto! Se proprio non riusciamo a rinunciare all’aperitivo, la tecnologia ci viene in soccorso: impazzano le app per aperitivi virtuali… e via tutti in videoconferenza! Siamo seri però: pur se in casa, non presentiamoci in pigiama!
La scelta migliore per il nostro tavolino sarebbe una centrifuga a base di frutta e verdura fresca con accompagnamento di crudité. E non vogliamo sgranocchiare anche un po’ di mais tostato e qualche oliva verde?
Infine, l’umore è fondamentale, e allora qualche grado alcolico ci tirerà su il morale: concediamoci un bicchiere di vino (sempre quello di prima!).