sicurezza sul lavoro
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Passa il tempo ma sembra che non cambi nulla, anzi continua a serpeggiare sempre più minacciosa la convinzione che non si possa fare più nulla per la sicurezza sui luoghi di lavoro, unita a una rassegnazione innocentista “colpa di tutti, colpa di nessuno” di craxiana memoria.

Ma IPAF non si rassegna; io non mi rassegno; chi ospita questo mio intervento non si rassegna.

Siamo in tanti a non rassegnarci, tutto il network formativo di IPAF non si rassegna e continua imperterrito a instillare i dettami dell’uso sicuro ed efficace dei mezzi di sollevamento aereo.

Sì, perché anche se dalle nostre latitudini pare fantascienza, una formazione di livello – oltre ad abilitare ex lege all’utilizzo di determinati macchinari – mette nelle condizioni il lavoratore e l’azienda di godere di straordinari benefici in termini di efficienza, efficacia e vantaggio concorrenziale.

Le opportunità della formazione continua

Ma andiamo per ordine, partiamo dall’abc: la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è obbligatoria per tutti i lavoratori.

Un dovere del datore di lavoro, quello di formare i lavoratori, in riferimento al proprio posto e alla propria mansione, durante l’orario di lavoro.

Un diritto perché i lavoratori devono essere informati sui possibili rischi specifici che corrono sui luoghi lavoro e formati sul corretto utilizzo delle attrezzature e delle procedure di prevenzione dell’azienda (dall’antincendio al primo soccorso).

Fatemi tralasciare per qualche istante il fatto che la formazione possa prevenire gli infortuni e far tornare tutti a casa felici e contenti e concentriamoci invece su altri aspetti: la formazione sulla sicurezza dei lavoratori – ancor più quella continua – è importante perché aiuta a mantenere alto il livello di competenza professionale dell’azienda e di chi ne fa parte.

maurizio quaranta ipaf

Maurizio Quaranta è responsabile per l’Italia di IPAF, International Powered Access Federation

Il lavoratore che riceve corsi di aggiornamento periodici accresce le proprie competenze professionali (sia teoriche che nell’applicazione pratica tramite l’utilizzo dei macchinari). È più sicuro sul loro funzionamento ed è in grado di adottare e suggerire nuove soluzioni per migliorare i processi e per ottimizzare i tempi e i costi.

Un vantaggio irrinunciabile anche per l’azienda

Certo, per arrivare a pensare così è necessario che le aziende non considerino la formazione una perdita di tempo o un costo, quanto piuttosto un investimento per le proprie figure professionali!

Ogni lavoratore, infatti, è una risorsa importante per l’azienda e, come per tutti gli investimenti, va tutelato dai rischi che può incontrare durante la sua giornata lavorativa. Per tacer delle conseguenze che può avere tutta l’azienda, tra periodi di assenza, interruzione delle attività, danni economici e sanzioni penali.

E l’unico modo per evitarli e ridurre le probabilità di infortuni e incidenti sul lavoro è proprio una formazione adeguata sulla sicurezza di tutti i professionisti. E quando diciamo tutti, intendiamo davvero tutti. Inoltre, investire nella sicurezza è anche una via per migliorare la propria immagine aziendale.

Un luogo di lavoro sicuro aiuta a prevenire rischi e infortuni, garantisce ai dipendenti un ambiente sereno, fa crescere la motivazione e il senso di appartenenza, incrementa l’efficienza e la produttività e attira nuovi possibili candidati, anch’essi preparati e attenti.

Investire nella sicurezza e renderlo noto, può altresì migliorare il rating dell’azienda con il risultato di poter ottenere condizioni di credito migliori. E buttalo via…

Insomma, è innegabile, fare formazione conviene anche all’impresa, perché dove c’è maggiore professionalità si trova competitività, ma soprattutto produttività ed efficienza.

E le responsabilità?

Le responsabilità sono evidenti e sono personali.

Mi viene un fiotto alla testa quando leggo che è “colpa di tutti”. No, la colpa e la responsabilità sono di chi non fa il proprio dovere, di chi invia un attestato di rinnovo via fax, di chi “non cazzia” il collega che fa il superman senza casco, imbracature o guanti, di chi verifica 50 mezzi pericolosi in una sola mattinata, di chi non sottopone a controllo i propri DPI, di chi si gira dall’altra parte sempre, di chi non fa presente che “questa macchina non fa al caso nostro, prendiamone un’altra…”, di chi non sbraita col proprio capo per far chiudere la strada, di chi non presta l’attenzione necessaria ai sottoservizi, di chi iscrive i propri dipendenti a corsi evidentemente farlocchi.

Le colpe non sono mai “di tutti”, le colpe non sono del “sistema”, i colpevoli e i responsabili sono invece spesso sotto gli occhi di tutti e noi dobbiamo snidarli e farli passare dalla nostra parte.

Prendiamoci un impegno insieme

Diamoci insieme un obiettivo: nel mese di aprile, dedicato alla sicurezza sul lavoro, ciascuno si impegni a parlare del tema della sicurezza con un amico “poco sensibile” a questo argomento.

Si prenda la briga di correggere comportamenti superficiali, di raccontare meglio cosa facciamo – sì metto anche te, perché se sei arrivato a leggermi fin qui vuol dire che anche tu sei dei nostri e ti batti tutti i giorni come un leone… – raccontiamo ai colleghi più scettici dei corsi e degli eventi che organizziamo, di come le aziende potrebbero cambiare approccio, di come anche lui e i suoi uomini potrebbero lavorare meglio e più sereni.

Poi, quando usciamo insieme sul piazzale, proviamo a dare un esempio concreto facendoci vedere impeccabili nel nostro abbigliamento da lavoro e nella nostra condotta.

Sgridiamo con coraggio chi continua a fare il macho…insomma, dai, diamo un buon esempio.

Contiamo su di te!

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La formazione degli istruttori IPAF

Tag dell'articolo: formazione, IPAF, sicurezza

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