Sharewood è la piattaforma tutta italiana che mette in contatto i proprietari di attrezzature sportive (rigorosamente non a motore, come bici, sci, skateboard e tavole da surf) con i potenziali utilizzatori, che possono prenderli a noleggio, risparmiando, per poche ore o giorni. Ne abbiamo già parlato l’anno scorso.
Rispetto allo scorso anno, Sharewood è cresciuto ancora, ampliando il suo raggio d’azione a numerosi paesi europei, e, come dichiarato in questo articolo/intervista a Ninja Marketing, sta vivendo un periodo di interesse anche da parte dei negozi e dei noleggiatori professionisti, che vedono in Sharewood un altro possibile canale di sbocco per la propria offerta di noleggio di attrezzature sportive.
Noleggio professionale
Più volte sulle pagine di questo blog, ma anche ad esempio durante i corsi del Master Rental Academy, abbiamo discusso con i noleggiatori professionali i vantaggi e i rischi che la sharing economy porta con sé: da un lato la democratizzazione e la ulteriore diffusione del concetto di noleggio invece dell’acquisto e dell’accesso invece del possesso; ma dall’altro anche il rischio che il mercato del noleggio sia affollato di operatori inesperti, alle prime armi, incapaci di comprendere che offrire un bene a noleggio non significa solo arrotondare le proprie entrate in modo “facile” e superficiale, ma anche e soprattutto organizzare un’offerta seria che soddisfa tutte le esigenze del proprio cliente.
Il noleggio come servizio, in altre parole, da gestire in modo professionale e inadatto ad approcci “mordi e fuggi” o “arricchisciti in fretta e senza sforzo”.
Per fortuna Sharewood sembra incarnare un modello di noleggio e condivisione il più possibile professionale, lontano da quello di altri portali che minimizzano in modo superficiale gli impegni che il noleggio richiede, anche per un semplice privato che vuole offrire a noleggio il suo secondo o terzo skateboard. La piattaforma offre ad esempio una assicurazione contro i danni alle attrezzature noleggiate; inoltre, anche se le pagine descrittive sono un po’ stringate da questo punto vista, spiega a chi vuole pubblicare un annuncio quali sono gli elementi (foto, descrizioni, modalità di pubblicazione) a cui deve prestare attenzione. Sharewood dichiara inoltre di impegnarsi attivamente a verificare la qualità dei prodotti noleggiati, segno che sembra disposta a rinunciare a qualche bicicletta a noleggio in più se questa non dispone dei necessari requisiti di serietà e trasparenza della propria offerta.
Anche l’accento posto sul tema della fiducia tra chi noleggia e chi offre e sulla creazione di una comunità di persone interessate allo sport e alla condivisione sono elementi positivi, che non sempre si riscontrano in iniziative come questa.
Bene quindi se chi propone la condivisione lo fa in modo serio: il rischio è quello che il noleggio tra privati e la sharing economy diventino una bolla che, gonfiata degli entusiasmi mal riposti di alcuni, scoppia dopo aver generato insoddisfazione sia nei clienti che nei noleggiatori improvvisati.