Siamo entrati nel settimo anno di crisi economica e il Sole24 ore ha fatto il punto della situazione stilando una classifica, provincia per provincia, della situazione del Bel Paese. Viterbo, Latina, Novara, Cosenza, Nuoro, Cagliari, Terni, Messina, Grosseto, Reggio Calabria sono le province italiane che più hanno risentito della scossa che colpito i mercati; di contro Vicenza, Bolzano, Modena, Mantova, Pisa, Genova, Prato, Verona, Aosta, Milano sono le aree che meglio hanno resistito.
Il Sole24 ore ha analizzato la situazione basandosi su 10 indicatori: tasso di disoccupazione, PIL, i prestiti personali, depositi bancari, il valore degli immobili, acquisto di automobili e beni durevoli, il numero di laureati, la spesa per i medicinali, la quantità di rifiuti prodotti, delineando un vero e proprio indice di resistenza alla crisi. Emerge così come sette anni di spending review nelle case (e nelle casse) degli italiani, abbiano modificato, generalmente al ribasso, i redditi, i comportamenti di acquisto, soprattutto di auto e di beni durevoli, e il mercato immobiliare.
Il quotidiano economico sottolinea, inoltre, come negli ultimi sette anni il tasso di disoccupazione sia raddoppiato salendo al 12,2% . In crescita i depositi bancari, che sono diventati la prima scelta di risparmio dei nostri connazionali (con una crescita di circa il 70%), mentre è fortemente diminuito il ricorso all’indebitamento con un taglio del 7,4% dell’importo medio dei prestiti personali. In diminuzione del 18% anche gli acquisti di beni durevoli (come elettrodomestici e mobili, malgrado gli incentivi) e le immatricolazioni di autovetture, ormai quasi dimezzate. Stesso discorso anche per lo scontrino in farmacia che si è fortemente ridimensionato nel corso degli ultimi anni.
Ma la crisi non si è fatta sentire allo stesso modo in tutto il territorio. Alcune province più di altre hanno sofferto, registrando nel 2013 vistosi arretramenti rispetto al 2007. Soprattutto i centri di piccole e medie dimensioni sembrano avere sofferto maggiormente e i continui segni negativi sembrano aver allargato il divario Nord/Sud del Paese, anche se va sottolineato che molte province di Piemonte, Emilia Romagna, Marche e Lazio, tradizionalmente considerate isole di benessere, si sono ritrovate nella graduatoria delle città più colpite.
La classifica completa è disponibile qui.