Secondo l’ultimo sondaggio RentalTracker condotto dall’ERA e dalla rivista IRN a dicembre, i livelli di ottimismo nel settore europeo del noleggio restano abbastanza elevati e confermano quelli del trimestre precedente, anche se con qualche differenza.
Nel complesso, a livello europeo ci sono stati miglioramenti in tutti gli indici di fiducia, come quelli sull’occupazione, le attese per il futuro, la time utilisation e l’andamento dell’attività.
Il saldo tra chi registra un aumento e chi una riduzione dei ricavi di tutto il 2013 (rispetto al 2012) è positivo e pari a +24,7%. Il dato relativo al solo quarto trimestre è ancora migliore, e pari a +33,1%: si tratta non solo di un valore migliore di quello registrato tre mesi prima, ma anche del più alto da due anni a questa parte.
Analogamente, si registra un ulteriore aumento dei livelli di time utilisation, con un saldo positivo pari a +35%, il più alto dall’inizio del 2011. Solo il 13% delle aziende registra una riduzione dei tassi di utilizzo delle macchine, e quasi il 50% invece un aumento.
L’Italia è ancora indietro
Come sempre, però, i risultati generali nascondono differenze tra la diverse regioni. Le imprese del Regno Unito, ad esempio, si confermano tra le più ottimiste su quasi tutti i fronti, con la sola eccezione delle intenzioni di assunzione: in UK si registra un 89% di noleggiatori con tassi di time utilisation in crescita, un vero e proprio boom. Risultati altrettanto positivi si registrano in Russia e nei paesi nordici.
Spagna e Italia restano purtroppo i fanalini di coda in molti degli indici analizzati. Nel nostro paese il saldo delle risposte sulla situazione alla fine dell’anno è negativo e pari a -45%, e nessuno degli intervistati ha dichiarato che le condizioni saranno molto migliori da qui alla fine del 2014. Anche in Francia, dove pure i livelli di fiducia non sono stellari, almeno l’aumento della time utilisation è in linea con il resto d’Europa, e le imprese dichiarano di voler investire in nuove macchine a noleggio.
L’indagine nel complesso conferma quindi la presenza di situazioni diverse tra loro, con una separazione piuttosto netta tra il nord (ottimista e in crescita) e il sud (pessimista e in contrazione) del continente. L’Europa nel complesso sembra incamminarsi sulla strada giusta, ma purtroppo i noleggiatori italiani confermano un sentiment estremamente negativo, affossato dall’andamento dei principali settori serviti. Se la produzione industriale e, sembra, anche l’occupazione registrano i primi pur deboli segnali positivi, ci vorrà ancora del tempo perché questi si trasmettano alle imprese del noleggio, e specialmente a quelle che hanno nell’edilizia la loro principale filiera di sbocco.