Alcuni clienti sono egoisti e avidi, nel loro rapporto con il fornitore di servizi. Se gli dai una mano poi vogliono il braccio. Se gli offri un servizio inatteso o non compreso nel prezzo, poi vorranno che questo diventi parte integrante del servizio.
Non diversamente da quanto segnalato da un nostro lettore, quando raccontavo che a volte sostenere un piccolo costo può portare a una grande fedeltà. Andrea, commentando, ha detto che:
In edilizia, una volta che si va incontro al cliente in questa maniera equivale a dirgli “da oggi è così, ed è normale che sia così”.
Ed è un problema vero: per aumentare la propria quota di mercato bisogna fornire un buon servizio e un buon rapporto con il cliente, ma questo espone all'”abuso” da parte di alcuni.
A questo punto, le alternative sono tre: mettersi il cuore in pace e sopportare gli “abusi”, ridurre il livello di servizio perché tanto non ne vale la pena, oppure escludere deliberatamente i clienti che non se lo meritano.
La terza opzione è la più dura (soprattutto in tempo di crisi), ma anche quella che nel lungo termine darà più soddisfazione, perché libera risorse da dedicare ai clienti che se lo meritano davvero e che ci ripagheranno con la loro fedeltà.
Che ne pensate? Raccontatecelo nei commenti.
Se devo scegliere, opto senza dubbio alla terza opzione.
Sarà più dura ma è di certo quella più qualitativa.
Preferisco tenere alta la qualità del servizio, e lavorare con quei clienti che lo meritano. Quest’ultimi sono anche nella maggior parte dei casi, quei clienti con i quali si può discutere tranquillamente ma soprattutto coloro che rispecchiano una realtà sana, anche economicamente (e di questi tempi la ritengo una garanzia più che importante)