Ci aveva provato con le buone Mark a comprare Snapchat, il social capace di raccontare brevi storie, che nel giro di poco tempo aveva fatto incetta di utenti e conquistato tanti grandi brand. Nel 2013 erano stati offerti 3miliardi di dollari, ma davanti al rifiuto di Evan Spiegel, Zuckerberg ha fatto spallucce e ha messo all’opera i suoi sviluppatori integrando in Instagram la funzione stories.
La funzione è stata accolta con entusiasmo da chi utilizzava entrambi i social network; basti pensare che, proprio a giugno, Instagram ha superato i 500 milioni di utenti attivi al mese, circa 300milioni al giorno contro i soli 150milioni di utenti attivi ogni giorno su Snapchat.
Le storie di Instagram sono visibili nella barra in alto che è comparsa dopo l’ultimo aggiornamento e cliccando sulla foto del profilo dell’utente, restano visibili 24 ore sul social network e poi scompaiono, in pieno stile Snapchat.
Non è possibile mettere “mi pace” o commentare la storia, ma si può attivare una chat privata con l’autore. Inoltre, stories permette un’interessante gestione della privacy: l’autore potrà, infatti, vedere chi ha visualizzato la sequenza pubblicata e decidere di escludere alcuni utenti dai futuri aggiornamenti. Per il momento sono disponibili pochi filtri base: la possibilità di aggiungere disegni e scritte e poco più. Ma siamo sicuri che nel giro di poco si aggiungeranno altre funzioni.