“La partecipazione di Komatsu a questo video è unicamente il risultato dell’attività di Relazioni Pubbliche condotta ormai da anni in collaborazione con la nostra agenzia di comunicazione e non di una sponsorizzazione né di un investimento di tipo pubblicitario”.
Complimenti a Komatsu che, dimostrando grande creatività, affronta nel migliore dei modi un periodo in cui gli investimenti nel marketing crolleranno verticalmente. L’azienda peraltro non è nuova a iniziative di questo genere, come si evince anche da questo recente evento londinese. Speriamo solo che non ne abusi.
Quello che ci interessa qui è invece l’aspetto emotivo. Come già fece Pasolini nella sua “Il Pianto della Scavatrice”.
Nel video della sua canzone, Jovanotti riesce con efficacia a narrare il rapporto originale che si può creare tra un uomo e un mezzo meccanico aggressivo, solitamente destinato a scavare o demolire eseguendo ordini impartiti tramite sistemi idraulici. Qui è una semplice danza a dare vita comune a entrambi: una complicità nella quale l’uomo e il mezzo agiscono all’interno di un flusso vitale di emozioni e comunicano attraverso un linguaggio ancora inesplorato.
Cosa insegna anche il video, in chiave noleggio?
- Che questi mezzi (come chissà quanti) attraverso il noleggio possono essere utilizzati per finalità “altre” rispetto a quella originaria (è pur sempre esercizio di creatività no?).
- Che qualsiasi cosa data per scontata, anche la più meccanica, ha comunque un suo lato emotivo di relazione umana. Nel noleggiare questi mezzi, ad esempio, ormai si pensa solamente al fattore prezzo passando subito a una trattativa estenuante che non tiene conto del valore dei servizi costruiti attorno alla macchina. Un valore che può essere spiegato e apprezzato solamente all’interno di una relazione umana tra noleggiatore e utilizzatore.
Se queste macchine potessero davvero danzare o parlare o cantare, forse sarebbero loro stesse a dirlo.