Il tema della riqualificazione urbana è fra le priorità dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, che ha recentemente presentato al governo un documento dal titolo: “Una politica industriale per il settore delle costruzioni”. Fra le proposte, la semplificazione delle norme urbanistiche – meno rigidità in tema di distanze, altezze e densità edilizia – e un pacchetto di interventi fiscali che dovrebbero prevedere un investimento di circa 400 milioni di euro.
Secondo l’Ance, quindi, per incentivare gli interventi di “sostituzione edilizia” (demolire per ricostruire), sarebbe beneaccetta una fiscalità di vantaggio, ridurre il carico fiscale, soprattutto qualora i vecchi edifici sarebbero sostituiti da altri più moderni e virtuosi in efficienza energetica.
Un altro incentivo sarebbe poi la proroga delle detrazioni Irpef pari al 50% in caso di acquisto di case in classe energetica A e B, premiando anche in questo caso la svolta ecosostenibile. La preoccupazione per l’Associazione dei Costruttori invita a una visione complessiva delle varie problematiche del settore, anche perché, dopo sei mesi dalle dichiarazioni di una possibile crescita del settore i risultati non sono affatto confortanti