Molti anni fa un romanzo americano (The Ugly American), da cui fu tratto un film con Marlon Brando, parlava di un villaggio asiatico in cui gli abitanti usavano per pulire delle scope corte, che li costringevano a stare piegati in due e alla lunga provocavano problemi e dolori alla schiena.
Quando un esterno (l’americano in questione) chiese il perché di questa scomodità, la risposta alla fine si riassumeva in un “abbiamo sempre fatto così”.
La storia insegna molte cose, tra cui l’importanza di fare le domande giuste. In quel villaggio le cose venivano fatte in un certo modo, perché nessuno aveva il coraggio di mettere in dubbio le pratiche abituali, ingranate da anni nelle abitudini, e quindi tutti davano per scontato che ci fosse una buona ragione.
Spesso anche le aziende proseguono con strategie e comportamenti che non hanno più basi razionali. Sono semplicemente lì, e in questo modo resistono alle domande e ai dubbi.
Quante scope corte ci sono nella vostra azienda?
Ho già sentito questa storia ma con le zappe in un Paese Africano. La spiegazione plausibile è stata che soffrendo di miopia e non dispondendo di lenti avevano la necessità di avvicinarsi al terreno per vedere meglio.. successivamente, anche se il problema della miopia è stato risoltao, hanno continuato con le vecchie abitudini. Queste vecchie abitudini che ci portano a fare sempre le stesse cose, nello stesso modo perché a suo tempo sono state attività di successo e ci hanno permesso di raggiungere un equilibrio. Le crisi scompensano e rompono vecchi sistemi, c’è chi se ne accorge e chi aspetta il punto di rottura per intervenire. Sono poche le aziende che raggiungono nuovi punti di equilibrio attraverso il ragionamento stimolato da spunti di cultura aziendale. Compito dell’imprenditore è anche quello di farsi promotore della divulgazione della cultura economica del nuovo corso.