Secondo il Cresme, nel primo bimestre del 2011 il numero di appalti ha registrato un lieve incremento (+0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2010, ma il valore delle opere ha subito nel complesso una flessione del 5,5%.
Sono venute a mancare soprattutto le grandi opere, che registrano un pesante -62% in valore rispetto al gennaio-febbraio 2010. Sono invece in positivo gli appalti di valore compreso tra i 500mila euro e i 50 milioni.
Nel frattempo, emergono alcune difficoltà di non poco conto per Expo 2015, la società a cui fanno capo le attività di organizzazione dell’esposizione universale. Siccome i soci non hanno versato le loro quote di capitale, almeno per ora, la società è a corto di risorse.
Sono di fatto ferme, inoltre, quattro gare per un valore di 6,5 milioni di euro che sarebbero dovute partire all’inizio del 2011, e a maggio sarà la volta dei bandi per i primi interventi sulle aree espositive.
L’Expo 2015 è talmente importante per il buon nome e l’immagine del nostro paese che alla fine una soluzione si troverà (magari concludendo i lavori in ritardo, come successe ad esempio a proposito dei Mondiali di Italia ’90), ma di certo queste notizie non aiutano a dare tranquillità alle imprese che si apprestano a partecipare alle gare e a tutte quelle che, a valle, progettano di proporsi come fornitori di servizi (tra cui alcuni noleggiatori, che hanno rafforzato la propria presenza commerciale nell’area).
Senza contare che in passato alcuni noleggiatori hanno già avuto brutte sorprese dalle amministrazioni pubbliche, e una partenza come questa, unita al quadro generale delle opere pubbliche, non aiuta a dissipare i dubbi in proposito.