Come riporta un articolo apparso su La Repubblica dell’8 febbraio, in quasi due anni il Piano Casa ha avuto scarsissimi risultati, e i 59 miliardi di investimenti ipotizzati dall’ANCE restano sulla carta.
Il governo potrebbe ripartire dalla prima versione presentata nel marzo del 2009, molto contestata, riformulandola in una legge quadro che diventerebbe un riferimento comune a tutte le Regioni. (…)
Dietro le spalle, certo, c’è un fallimento. Finora c’è stato un cospicuo numero di domande solo in Veneto (12.000 nei primi 9 mesi del 2010) e in Sardegna (5000). Ma nelle altre Regioni i numeri sono piuttosto modesti: 232 interventi in Lombardia, 250 in Valle d’Aosta, scarso riscontro dal Piemonte al Sud. E non c’è troppa differenza tra le Regioni che hanno approvato leggi di recepimento del Piano Casa, e le Regioni che non lo hanno fatto, sottolinea il presidente dell’ANCE Paolo Buzzetti: «Laddove le Regioni hanno legiferato si è prodotto anzi un eccesso di normativa, che ha complicato ancora di più le cose, cittadini e imprese non sapevano che fare. Del resto, gli unici interventi ai quali gli italiani sembrano interessati sono le ristrutturazioni: gli investimenti sono aumentati dell’1% persino l’anno scorso, a fronte di un -30% per le nuove costruzioni».
Occorre fare una premessa importante: non facciamo considerazioni sull’impatto dei piani casa in termini paesaggistici e di rischio di cementificazione del territorio; né entriamo nell’analisi delle possibili colpe (ambito in cui ovviamente si sono scatenati gli scambi di accuse tra governi ed enti locali), perché ne abbiamo già parlato qui. Ci fermiamo al solo impatto economico.
Da questo punto di vista, il Veneto sembra senza dubbio l’esempio da seguire, per il numero molto elevato di domande e i potenziali effetti sulla filiera delle costruzioni e del noleggio (la giunta regionale veneta sostiene che ci saranno un miliardo e duecentomila euro di investimenti).
Anche gli intervistati al Panel Rental Blog, nell’edizione di gennaio, hanno confermato che la ristrutturazione di edifici residenziali è di gran lunga il segmento di mercato che “tirerà” di più in questo inizio di 2011, anche grazie agli investimenti per il risparmio energetico.
I vincoli normativi a livello locale sono però solo il primo ostacolo a un pieno compimento dei piani casa: resta da capire quale è il reale interesse delle famiglie (soprattutto in caso di normative locali comunque complesse) e soprattutto la disponibilità di risorse da investire.