L’anno nuovo è cominciato con un profilo basso, ma sono sicuro che non passerà molto tempo prima che quotidiani e riviste di largo consumo propongano i consueti articoli tipo “Vivere a noleggio”, “Avere o essere”, “Dalla borsa al cane, dal trapano al cuoco, ecco a voi l’affittomania”, eccetera…
D’altronde, sono ormai quasi vent’anni che, periodicamente, il noleggio in tutte le sue forme viene presentato saltuariamente come l’approccio rivoluzionario all’uso delle cose. Poi i media se ne dimenticano e la rivoluzione torna nel suo alveo di latente oblio: nessuno ne parla per un po’, fino alla successiva ondata di articoletti, buoni a riempire la mezza pagina con la carrellata di turno.
A fronte di questo interesse superficiale, che peraltro non tocca solo i media, c’è invece chi di noleggio vive ogni giorno promuovendo faticosamente le proprie formule di utilizzo, sia in ambito B2B che B2C (ed è proprio quest’ultimo ad aver inciso maggiormente, negli ultimi anni, sulla vita delle persone).
Siamo un Paese agli antipodi se paragonato ad esempio alle nazioni scandinave, dove prendere tutto a noleggio è, da qualche decennio, una prassi acquisita. Siamo diversi dalla Francia, dove il noleggio professionale viene riconosciuto, tutelato, incentivato e regolamentato in diverse forme. Non c’è un’Europa unita anche in questo campo, e anche nel noleggio, siamo il fanalino di coda. Da noi, solo il fisco sembra essersi accorto di questo volume d’affari: non il legislatore, non l’economista di turno, non un’organizzazione politica. Tutti indaffarati a fine anno nell’accontentare le solite lobby potenti, che continuano a esercitare con successo la propria pressione su governi deboli e ricattati, contribuendo a mantenere l’Italia un Paese arretrato.
Siamo pessimisti? Per niente. Lo staff di Rental Blog sta predisponendo un report, costruito incrociando dati, analizzando comportamenti e intervistando alcuni protagonisti, convinti come siamo che il salto di qualità collettivo sia ormai a portata di mano anche per questa nazione, retroguardia di un sistema in cui l’economia reale soccombe ogni giorno in nome di un mercato finanziario ormai fuori controllo.
Da parte nostra, quindi, ogni giorno metteremo in campo tutto quanto è nelle nostre possibilità per supportare e sostenere la crescita delle strutture organizzate che ci credono.