Secondo il CEO di United Rentals, Michael Kneeland, il rallentamento dell’attività nei mercati del Nord America, iniziato nell’ultimo trimestre del 2008, ha continuato nei primi tre mesi del 2009: il fondo della recessione non è ancora stato toccato.
Per parte sua, United Rentals sta continuando a ridurre la sua flotta (investendo nel suo rinnovo meno di un terzo dell’anno precedente), a chiudere filiali e a ridurre (di quasi un quarto) il numero di addetti. Potrebbe essere necessario andare avanti con procedimenti del genere, ma sembra che il peggio sia passato.
Sempre secondo Kneeland, è difficile prevedere quando il mercato americano si riprenderà, forse verso la fine del 2010.
Nonostante la crisi, anzi, proprio grazie a questa, le imprese di noleggio trovano numerose opportunità di modificare e adattare la propria struttura. United Rentals, ad esempio, si focalizzerà sul suo core business, concentrandosi sui grandi clienti americani e cercando di diversificare di più nel noleggio al settore industriale, un mercato importante ma ancora poco sfruttato dall’azienda.
United Rentals, a testimonianza del suo livello di leadership, ha anche condotto uno studio, l’anno scorso, sul livello di servizio desiderato dalla clientela. Questo studio ha già portato a modificare i sistemi di compensazione interni, per migliorare i livelli di servizio, la relazione con il cliente e il volume d’affari generato da quelli fidelizzati.
L’impresa sta anche guardando ad imprese europee per trovare spunti e idee da applicare nel mercato USA.
In definitiva, per il CEO Kneeland, la soluzione alla crisi passa attraverso l’attenzione a tutti gli aspetti del business, e soprattutto al cambiamento.