Secondo le imprese del Panel Rental Blog, nel quarto trimestre 2013 la situazione è decisamente incerta. Indicatori che in precedenza registravano dati negativi in questa edizione diventano positivi, e viceversa.
Per quanto riguarda l’andamento del giro d’affari, nel confronto con il passato le opinioni sono decisamente positive: sia sul fronte tendenziale (ossia nel confronto con lo stesso trimestre del 2012), che su quello congiunturale i saldi tra ottimisti e pessimisti sono molto positivi per le imprese sia del noleggio che della produzione e vendita. In alcuni casi si toccano valori che non si vedevano da anni. Come tre mesi fa, le imprese dell’autonoleggio confermano inoltre una situazione positiva su entrambi i fronti.
Nelle previsioni per il prossimo trimestre, invece, i giudizi sprofondano nel pessimismo. Il saldo medio complessivo di tutti i settori è –37,9%. Il segno meno è probabilmente dovuto alla stagionalità (un peggioramento è già stato registrato in questo trimestre anche negli anni precedenti), ma la discesa è molto forte: i saldi settoriali sono –66,7% per le imprese della produzione e vendita e -23,1% per quelle del noleggio.
Industria e Servizi sono i settori economici con le prospettive migliori (indicati da poco meno del 40% dei rispondenti ciascuno). Nelle costruzioni, che solo per pochissimi sarà il settore migliore per i prossimi tre mesi, ben oltre la metà dei rispondenti indica le ristrutturazioni residenziali come il segmento di attività più promettente per i prossimi mesi, a testimonianza di un mercato basato quasi esclusivamente sugli incentivi pubblici.
Migliorano leggermente le previsioni sulla situazione finanziaria delle aziende. Scende ai minimi da quasi due anni il numero di aziende che si attende un aumento degli insoluti, anche se purtroppo cala di molto (dal 12% al 3%) anche la percentuale di chi ritiene che diminuiranno. Negli ultimi tre mesi, inoltre, oltre tre quarti degli intervistati ritiene che le condizioni praticate dalle banche siano rimaste stabili, anche se oltre uno su cinque pensa che siano peggiorate.