Vivere in tempi di crisi (per evitare di soccombere) significa adattarsi a nuovi schemi di mercato e rivedere i parametri che regolano i sistemi di pagamento. Così non sorprende che, come riporta Il Sole 24 Ore alcuni professionisti, ad esempio i giornalisti che prima erano pagati ad articolo, sono sempre più frequentemente retribuiti a riga (1 € a riga) o ancora, alcuni professori, solitamente stipendiati a ore, sono attualmente ricompensati al minuto (da 1,50 a 2,50 € a minuto).
Preannunciata l’era dell’accesso, a distanza di dieci anni possiamo affermare che le visionarie conclusioni di Jeremy Rifkin non si smentiscono e, anzi, si spingono oltre, fino alla massima semplificazione in cui “non si paga per il superfluo”.
Lungi dall’essere una citazione anticonsumistica, l’osservazione verte su “una spinta oltre il prevedibile”, quasi un’ovazione alla capacità del tessuto imprenditoriale di adattarsi ad un’economia che ha cambiato pelle.
Sostenendo il passaggio alla new economy, l’accesso temporaneo a beni e servizi in forma di noleggio, affitti e simili, diventa un’alternativa sempre più allettante rispetto all’acquisto e al possesso a lungo termine.
Siamo al contempo spettatori e protagonisti di un mercato che si ridefinisce, dopo la trasformazione del rapporto con i fattori produttivi, ed è alla ricerca della razionalità della spesa che si traduce, in sintesi, in minori investimenti in risorse umane e non, e in una maggiore spesa per l’utilizzo temporaneo degli strumenti di business.
Il “pago solo per quel che uso”, dal privato al professionale, annulla, di fatto, il credit crunch, stabilisce nuovi parametri per reinventarsi e autoalimentarsi, cercando di rimanere in vita con nuovi mezzi che soccorrono un deficit finanziario che ha turbato le casse di grandi e piccoli sistemi produttivi.
Adesso non deve sfuggirci che la rivoluzione vera è concentrare l’attenzione sulle idee e ancor di più sui capitali da investire, un po’ meno importanti in termini quantitativi, se consideriamo che in fondo il noleggio abbassa la soglia d’ingresso, dando a tutti la stessa possibilità di “giocare”.
Gli ex acquirenti, diventando fruitori di servizi a noleggio, possono contare su una valida alternativa all’immobilizzazione di capitali investiti, sposando la flessibilità d’utilizzo con le scarse risorse disponibili, mentre il noleggiatore si trova a gestire un’opportunità finanziaria destinata a trasformarsi in una strategia d’impresa di più ampio respiro.
In questi giorni sto valutando le tariffe di noleggio offerte g a dal comune di Roma con il carsharing.
Ho messo a confronto questa possibilità di noleggio con
il sistema classico adoperato dalle varie Rent a Car.
Sono arrivato alla conclusione che il carsharing è decisamente più più conveniente, per il semplice fatto che pago il noleggio a ore e non per intere giornate.
Inoltre ho la possibilità di varcare le zone ZTL, non pagare i parcheggi e percorrere le corsie preferenziali.
Unico neo…gli adesivi sulle fiancate delle auto.
Giuliano
In effetti è esattamente quello che noi al Business Center di Padova applichiamo nell’ambito della gestione dell’ufficio: noleggiamo uffici a cominciare da un’ora per arrivare a noleggi a lungo termine, con contratti annuali.
Non solo, ma anche le telefonate che gestiamo per i clienti possono essere trattate nello stesso modo, e così la condivisione delle apparecchiature.
E’ questo l’unico modo per ottenere la vera efficienza: azzerare gli investimenti, azzerare i tempi per la fruizione di qualsiasi cosa e ottenerne un risparmio rispetto al metodo classico.
Per qualsiasi informazione : http://www.businesscenter.it
Un saluto
Gianluca Pollesel
BUSINESS CENTER PADOVA