“Le imprese del noleggio di strumenti per il sollevamento devono migliorare di molto i propri tassi di rendimento dell’investimento, e in fretta, se vogliono restare appetibili per le società che finanzieranno la loro crescita”. Kevin Appleton, ex CEO del Gruppo Lavendon, che già a Europlatform tre anni fa aveva lanciato uno warning sulla gestione alle allegre società di noleggio, all’epoca in espansione incontrollata, torna sullo stesso palcoscenico in compagnia di altre figure “del giro” nell’evento che si è tenuto a Maastricht la scorsa settimana.
Attorno al tema “Finanziare la crescita” e in un clima generale di forzata fiducia almeno in un mantenimento delle posizioni, Appleton ha indicato che i mercati mondiali dei capitali e del credito, dopo la crisi degli ultimi anni, si sono fatti molto più competitivi che in passato: le uniche aziende in grado di ottenere i necessari finanziamenti in futuro saranno quelle capaci di ottenere tassi di rendimento stabilmente superiori alla media e nel lungo periodo.
Secondo l’ex CEO della Lavendon, le banche cercano investimenti che abbiano un ritorno (rappresentabile con l’indice ROCE, cioè il rendimento sul capitale investito) variabile dal 3% al 7%, e i fondi di private equity ritorni compresi tra il 10% e il 25%. Tenendo conto che questi sono i ritorni richiesti dai finanziatori, quelli per le aziende di noleggio dovrebbero essere anche superiori, per garantire un ritorno aggiuntivo anche per le stesse aziende di noleggio.
Le società non in grado di raggiungere questi livelli di redditività sono destinate, secondo Appleton, a uscire dal mercato, con la conseguente creazione di opportunità per l’acquisto di noleggiatori in difficoltà da parte di società più strutturate.
La situazione attuale nel noleggio di piattaforme aeree
Lo scenario mondiale vede però al momento un orientamento verso l’abbattimento dei costi, tra filiali chiuse e razionalizzazione dei parchi. Sappiamo bene quanto invece la redditività del noleggio nasca proprio dalla capacità di generare reddito dalle flotte, quindi ci pare che gli attori stessi del mercato non credano in un’imminente inversione di tendenza.
Sul fronte dei produttori, invece, si rileva che in questa seconda ondata di recessione, siano stati più veloci nell’assorbire e ridimensionare le capacità produttive. I temi di sviluppo del mercato del noleggio di mezzi di sollevamento sono quindi: lungimiranza di gestione, capacità di creare reddito (senza ammazzare i prezzi) e flessibilità. Molta flessibilità, soprattutto mentale. Il mercato non è ancora un sistema e i soggetti non hanno imparato a cooperare. Ma dal fondo, si può solo risalire.