Comprare casa è diventata ormai un’impresa impossibile per molti italiani. Le banche sono sempre più restie a erogare mutui e le coppie, soprattutto quelle giovani, rimandano quindi l’acquisto, sperando in tempi migliori. Ma nel frattempo devono pagare mensilmente il canone di locazione, a volte di poco inferiore a quella che sarebbe la rata del mutuo. La percezione è sempre quella di aver buttato i soldi dalla finestra, soprattutto in un momento come questo in cui risparmiare è sempre più difficile. Come fare allora? Da qualche tempo, anche proprio per questo motivo, sta prendendo sempre più piede una formula ben nota ai venditori di automobili: la formula affitto a riscatto.
Come funziona?
Si stipulano contemporaneamente due contratti: uno che regola l’ affitto, con un canone superiore solitamente superiore al prezzo di mercato; e un secondo di opzione, con il quale l’inquilino potrà, dopo un dato numero di anni, acquistare l’immobile a un prezzo già prestabilito. Al momento della concretizzazione del secondo contratto, le mensilità già versate in modalità affitto fino a quel momento verranno detratte dal prezzo pattuito inizialmente. Se l’inquilino decide per un qualsiasi motivo di non procedere con l’acquisto, invece, avrà semplicemente pagato l’affitto come in una qualsiasi altra abitazione. I vantaggi sono evidenti per chi compra, primo fra tutti l’opportunità di comprare tra qualche anno un appartamento al prezzo attuale, senza preoccuparsi dell’eventuale aumento dei costi dovuti dagli adeguamenti di mercato. In secondo luogo ci si troverebbe ad aver versato parte dell’importo, il che consentirebbe di ottenere più facilmente il mutuo. Ma anche il venditore, in un momento in cui è difficile trovare acquirenti, attraverso al formula affitto a riscatto potrebbe, innanzitutto, avere subito un canone mensile più alto rispetto all’affitto tradizionale, oltre alla possibilità concreta di vendere dopo un periodo stabilito; dato che l’affittuario ha già investito pagando un po’ di più di un canone normale, sarà più propenso a comprare. Insomma una formula vantaggiosa per entrambi.
Immagino Sig.ra Cantrigliani, che il trasmetterci l’idea dell’affitto con riscatto utilizzata nel mondo dell’auto e sempre più spesso in quello degli appartamenti, sia in un qualche modo da lei pensato per surrogarci la stessa cosa nel noleggio/vendita di beni strumentali. Vedi mmt , stradali o edili pur sia, che sono un pò il ns. pane quotidiano o quanto meno, lo era. Mi risulta invece che nel ns. settore sia un CONTRATTO ILLEGALE FISCALMENTE. Ma oltre il fatto che potrebbero essere rilevate come operazioni di elusione o addirittura di evasione, per noi poveri concessionari e/o noleggiatori non ci è data la possibilità di “arrangiarsi ” in tal modo.. Perchè mentre i costruttori edili e di auto, nella vendita di appartamenti e di macchine , hanno degli utili vertiginosi.. a noi invece rimangono dei margini risibili, con rischi e costi altissimi. Soprattutto, in questo caso, nella esposizione finanziaria… Le sarei grato se potesse approfondire l’argomento.. comunque molto interessante.
Cordialmente
Vittorio Tavanti
Confermo che, come noto, il noleggio con riscatto è un contratto illegale per qualsiasi settore per tutta una serie di motivi che approfondiremo uno per uno.
L’articolo di Federica non aveva naturalmente il sottotesto di promuovere una cosa che non può essere fatta, ma di mettere in luce quanto, oggi ma anche ieri e anche attraverso soggetti quasi istituzionali, questo strano contratto venga proposto in maniera sibillina e dissimulata.
Forse la crisi (soprattutto nel settore immobiliare) sta anche giustificando economicamente l’architettura di questo incrocio di contratti sottobanco, che in altri tempi sarebbe deleteria…
Grazie