
I dati provengono da un’indagine condotta su un campione di 1.211 famiglie. Nel complesso, l’82% delle famiglie americane accede a contenuti video digitali, a prescindere dallo strumento utilizzato per farlo. Il 30% ne usa due e il 14% ne usa tre (Netflix, DVR e sistemi Pay TV).
Tutti questi sistemi hanno in comune un elemento ben preciso: la possibilità di godere dei contenuti quando e come si desidera, attraverso la loro fruizione on demand (specialmente mediante la possibilità di mettere in pausa i programmi o di eliminare la pubblicità), al posto del possesso. E’ da sottolineare tra l’altro che i videoregistratori digitali (di cui il più famoso è TiVo) sono stati una pietra miliare del consumo di film e programmi TV negli USA: sono stati infatti il primo strumento con cui gli americani hanno potuto “saltare” le pubblicità.
Se a Netflix (leader del settore) si sommano Amazon Prime Video e Hulu la percentuale arriva al 64%, e di questi il 51% fruisce di contenuti in streaming di uno di questi servizi almeno una volta al mese.
Il 23% circa dei rispondenti usa Netflix ogni giorno, una percentuale pari a quasi quattro volte quella del 2011 (6%). Di questi l’81% lo usa su una televisione (e non su tablet o smartphone).
La tendenza al passaggio dallo schema del possesso a quello del consumo è confermato anche dall’utilizzo che gli americani fanno della Pay TV: il 65% ha usato un servizio di visione on demand offerto da queste piattaforme, dato in crescita rispetto al 42% del 2011.