Dan Kaplan, il più famoso guru del noleggio a stelle e strisce, ha pubblicato alcuni giorni fa un interessante articolo dove si pone, pur con riferimento al mercato del noleggio USA, una domanda fondamentale per tutti i noleggiatori: da dove arriverà un aumento dei ricavi da noleggio?
Singolarmente, ciascun noleggiatore può cercare di ottenere una crescita dei propri ricavi da noleggio attraverso l’aumento della sua quota di mercato. In altre parole: ottenere una fetta più grossa di una torta che resta uguale. Questo può essere vero in particolare per i leader di mercato: in teoria, le aziende più grandi e strutturate di un particolare segmento possono far valore le proprie economie (di scala, di esperienza, di costo) per sottrarre quote di mercato ai noleggiatori di piccole e medie dimensioni.
Tuttavia è possibile anche immaginare una condizione di mercato in cui anche le medie e piccole realtà del noleggio aumentano i propri ricavi, anche nonostante la forza dei big del settore. E’ quanto, secondo Kaplan, sta accadendo negli USA, dove tutti noleggiatori bene o male crescono. La spiegazione di una situazione del genere sta nell’aumento della penetrazione del noleggio, ossia del numero di aziende che utilizzano il noleggio. Per usare la stessa analogia di prima, un aumento delle dimensioni della torta.
I vantaggi del noleggio professionale
Sempre secondo Kaplan, i fattori alla base della crescita della penetrazione del noleggio USA registrato negli ultimi 10-20 anni sono sei:
- Il miglioramento del servizio ai clienti, attraverso un aumento della qualità delle macchine e del loro stato di manutenzione, della gestione delle consegne dei mezzi e delle fatturazioni.
- La riduzione dei costi per i clienti, che i noleggiatori consentono anche grazie alla loro elevata asset utilisation.
- La riduzione delle uscite finanziarie per i clienti, derivante dal minor ricorso all’acquisto diretto delle macchine, grazie alla maggiore fiducia che questi ultimi possono avere nei noleggiatori e nella qualità del loro servizio.
- La riduzione dell’anzianità media delle macchine nei parchi noleggio, che consente ai clienti di godere di ottime prestazioni.
- L’ampiezza degli assortimenti di macchine e strumenti offerti a noleggio, in tutti gli Stati Uniti e non solo in alcune zone, che oggi è molto maggiore di alcuni fa.
- Il vantaggio economico del noleggio rispetto al possesso, particolarmente sentito specialmente nei periodi crisi come quello attuale.
E’ sempre difficile trovare dati affidabili su un indicatore come il tasso di penetrazione del noleggio. Secondo uno studio della società di consulenza Yengst Associates negli USA questo indice avrebbe raggiunto il 55% (anche se il dato varia moltissimo in funzione del tipo di macchina).
Dan Kaplan conclude sostenendo che, anche se difficilmente la penetrazione del noleggio negli USA arriverà ai tassi molto elevati che si riscontrano in Regno Unito o in Giappone, c’è ancora molto spazio per crescere, anche perché i clienti del noleggio, una volta provato, tendono a usarlo in modo costante. La sfida per i noleggiatori è sfruttare questa opportunità, migliorando continuamente i livelli di servizio e mostrando ai clienti che hanno fatto la scelta giusta.
E in Italia?
Le considerazioni di Kaplan, pur espresse in modo chiaro e strutturato, non sono nuove. Anzi, sono tutti elementi che, in teoria, da sempre danno una marcia in più al noleggio (rispetto al possesso e all’acquisto dei beni) soprattutto se professionale (ossia quello che investe nelle macchine, nella formazione, nell’ascolto del cliente e nel miglioramento del servizio).
Ma sono davvero applicabili anche al mercato italiano?
Secondo voi, ci sono in Italia le premesse per una ripresa del noleggio, a parità di altre condizioni, derivante da questi trend? E’ possibile che, come negli USA, il noleggio cresca relativamente più del settore servito o dell’economia in generale?
Come sempre i commenti sono aperti alle vostre considerazioni.
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