Nasce l’associazione IPAF Italia

Il 21 maggio a Milano è stata costituita l’associazione di diritto italiano denominata IPAF Italia, da parte di un gruppo di soci fondatori facenti parte di alcune delle più rappresentative aziende del settore del sollevamento aereo in Italia. L’associazione si propone sul mercato come diretta emanazione di IPAF Limited, che è uno dei soci fondatori.

“La decisione di costituire un’associazione italiana” si legge nell’informativa legale periodica destinata ai soci “è stata presa per poter essere sempre più vicini a tutti gli associati e rappresentare efficacemente il settore del sollevamento aereo nei confronti di enti e Istituzioni. Questa obiettivo si realizzerà attraverso attività di impulso normativo, di tutela del settore e di assistenza diretta alle aziende associate in caso di problemi tecnici o legali. Oltre a questo l’associazione IPAF Italia ha come primario obiettivo quello di consentire ai propri Centri di Formazione di continuare a operare sotto il marchio IPAF anche dopo il 13 marzo 2013, data di entrata in vigore dell’Accordo sulla formazione ex art. 73 comma 5 del D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico Sicurezza)”.

Il progetto della formazione IPAF in Italia

L’Accordo per la formazione sull’uso in sicurezza di attrezzature di lavoro emanato ai sensi dell’art. 73 comma 5 del D.Lgs. 81/2008 prevede che a partire dal 13 marzo 2013 potrà erogare formazione in tale materia solamente chi risulti appartenere ad una delle categorie contenute all’Allegato A punto 1.1 dell’Accordo stesso. Alla luce di questo principio, entro tale termine i Centri di Formazione IPAF presenti sul territorio dovrebbero procedere a una lunga e costosa procedura di accreditamento regionale, sostenendo costi organizzativi elevatissimi. L’obiettivo che si è proposta IPAF con la costituzione di IPAF Italia è quello di costituire e sviluppare un network di centri di formazione sul territorio italiano accreditando regione per regione l’associazione stessa.

Questo consentirà ai soggetti che vorranno fare parte del network di aderire attraverso la sottoscrizione di un contratto e beneficiare dell’accreditamento ottenuto da IPAF Italia. Il lavoro svolto in questi mesi dallo staff IPAF mira a permettere ai Centri di Formazione che intenderanno aderire al progetto di continuare ad erogare la formazione IPAF esattamente come facevano prima dell’entrata in vigore dell’Accordo, fermo restando il rispetto dei requisiti relativi ai programmi formativi ed alle caratteristiche dei formatori.

Nelle prossime settimane IPAF fornirà dettagli ulteriori sul progetto e sulle modalità pratiche per parteciparvi.

L’attività istituzionale IPAF Italia nei prossimi mesi

“Ulteriore grande vantaggio di avere finalmente un’associazione di categoria per le piattaforme di lavoro elevabili e per il sollevamento aereo in generale è anche quello di potersi confrontare in modo credibile ed efficace con gli enti pubblici e le Istituzioni in genere” prosegue l’informativa di IPAF Italia.

“Compito di qualsiasi associazione di categoria è quello di raccogliere le istanze presso i propri associati, tradurle in proposte concrete e presentare queste istanze agli organi statali competenti, portando avanti una vera e propria attività di impulso legislativo. Dall’esperienza di lavoro maturata in questi ultimi anni la squadra di IPAF Italia ha sviluppato proficui e continui rapporti di collaborazione con il Ministero del Lavoro e con altre pubbliche istituzioni come INAIL ed ASL sul territorio. Queste collaborazioni permettono di rendere noti alle Istituzioni i problemi concreti del comparto del sollevamento persone e di elaborare insieme alle altre associazioni interessate proposte di norme che possano migliorare le condizioni di lavoro quotidiano delle imprese. Ed è proprio questo che IPAF Italia si propone di fare con ancora maggiore efficacia nei prossimi mesi.

L’entrata in vigore dell’Accordo sulla formazione lascia aperti moltissimi interrogativi in termini interpretativi e pratici e solo un contatto continuo con gli organi competenti, nel caso di specie con la commissione stabilita al punto 11.1 dell’Accordo, consentirà di prevenire i problemi”.

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