Le prospettive sull’export mettono un po’ di buon umore i costruttori italiani di macchine movimento terra che, secondo Unacea, hanno già chiuso il 2011 con un fatturato verso l’estero pari a 2,26 miliardi di euro (+ 23% rispetto all’anno precedente). Il Cece conferma il sentiment positivo degli imprenditori europei: il 71% di loro si aspetta una crescita del fatturato nei prossimi sei mesi.
Insomma, nella sfera di cristallo dei vari comparti del settore delle costruzioni, già in trend verso l’alto in Europa e nel mondo, tutti vedono rosa, dopo un biennio da incubo. Con l’eccezione, manco a dirlo, di Grecia, Spagna e Italia, ancora sotto pressione per la crisi dei debiti sovrani dell’area Euro. Da noi, l’Ance stima un riduzione degli investimenti del 5,4% nel 2011 e prevede un ulteriore calo del 3,8% per quest’anno. Tra il 2008 e il 2012 il settore avrà così perso il 24,1% in termini di valore, in cui pesa un taglio dei lavori pubblici nel quinquennio pari al 37,2%, alla faccia dei Piani Casa e di tutte le promesse vuote di chi si succede periodicamente al governo. Pure Anfia calcola un calo delle vendite dei veicoli cava-cantiere nel 2011 pari al 15,2%. Un calo impressionante se si pensa che, nello stesso periodo, il segmento dei veicoli pesanti (da 16 ton) è cresciuto del 12,8%.
Cantiermacchine si unisce al coro dei disperati registrando un calo delle vendite 2011 attorno al 21,5%. La contrazione riguarda soprattutto gli escavatori cingolati sopra le 6 tonnellate, i gommati, le terne e gli skid loaders gommati. Calano meno i miniescavatori, le pale gommate e i tracked loaders. Dal 2007 al 2011, in pratica, il mercato italiano è crollato del 65%. Anche Unacea sottolinea che sul mercato interno nel 2011 sono state vendute appena 10mila macchine movimento terra, con un calo del 21,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. Una flessione anche peggiore si registra per le macchine stradali (-43,6%), mentre i macchinari per il calcestruzzo (autobetoniere, beton pompe, pompe autocarrate e carrellate, impianti, spritzbeton,) pur in calo, hanno mostrato nell’ultimo trimestre dell’anno scorso un rallentamento della flessione (circa -7%).
Per la serie “ti piace vincere facile”, Ucomesa afferma che il mercato delle costruzioni in Italia è afflitto da una vera e propria recessione che presumibilmente durerà ancora per tutto il 2012. E qui vengono in mente le sbrodolate positive vendute dal Cresme, l’ultimo ad arrendersi all’evidenza. Per le aziende italiane, quindi, l’esportazione è una sorta di ultima spiaggia, almeno finché i clienti stranieri continueranno ad apprezzare la qualità di prodotto che, per essere davvero vincente, deve però affiancare quel moderno ed efficiente servizio di post vendita che ancora non c’è.
Presentato il Samoter 2014
In questo quadro desolante, in occasione di un’edizione di Intermat ancora sottotono (anche se i comunicati stampa raccontano il contrario) a Parigi è stato presentato ufficialmente il Samoter 2014. Non potendo far leva su previsioni felici, per la prossima edizione Samoter ripropone il tema della sostenibilità nella filiera delle costruzioni utilizzando un’immagine suggestiva: un operatore sorregge alcuni macchinari tipici del settore, con l’obiettivo di rappresentare il concreto sostegno al comparto, nell’unione tra la forza della macchina e l’abilità dell’uomo.
Allo scopo di riportare il visitatore al Salone, la depliantistica sarà realizzata in versione multilingue: italiano/inglese, francese/tedesco, spagnolo/portoghese, russo/cinese, arabo/turco, rumeno/polacco. Il sito, in italiano e inglese, verrà declinato in minisiti in arabo, cinese, russo, turco, spagnolo, tedesco, rumeno, francese e polacco. Samoter si aggrappa anche alla moda dei social network: facebook, linkedin, twitter, youtube, con l’attivazione di un Samoter Forum, una piattaforma settoriale che sarà veicolo di promozione e comunicazione e, si spera, stimolo per una interazione efficace con i visitatori.