E’ un settore poco di moda, spesso ignorato e anche difficile da definire. Ma è un settore che secondo alcune stime nel mondo vale un triliardo (mille miliardi) di dollari di ricavi.
Sto parlando del facility management in outsourcing, ossia di tutti quei servizi di pulizia, gestione delle strutture, mense (anche gestione dei prigionieri nelle carceri), che molte aziende specializzate gestiscono per altri enti e aziende che preferiscono concentrarsi sul loro core business.
Un recente articolo dell’Economist ha illustrato come in questo settore, che vede i mercati più maturi in Europa e Nord America e una forte crescita in Asia, siano all’opera interessanti dinamiche competitive, che portano aziende prima differenti a confrontarsi sempre più spesso le une con le altre.
Recentemente un big danese del settore, la ISS, si è quotata in borsa cercando di raccogliere investimenti per oltre un miliardo di euro. Al di là delle considerazioni finanziarie, il settore della gestione integrata di grandi strutture (quello in cui la ISS eccelle, e dove la gamma di servizi offerti spazia a 360 gradi) da alcuni anni registra tassi di crescita medi del 7%. Uno dei clienti della ISS è la banca inglese Barclays, che le ha affidato la gestione di tutti i suoi uffici in tutto il mondo.
Se la ISS è partita da servizi di base come le pulizie per offrirne altri, all’altro big del settore, la francese Sodexo, è accaduto il contrario. La Sodexo ha iniziato come gestore di mense, a cui ha ben presto affiancato la gestione dei buoni pasto e di altri benefit aziendali. ma quando questi servizi hanno iniziato a essere considerati standard e scontati, l’azienda si è data alla gestione degli edifici e all’energy management, acquisendo sulla sua strada un bel po’ di concorrenti più piccoli.
Oggi Sodexo non solo è co-leader nella gestione della ristorazione collettiva e nel facility management, ma si è inventata una serie di servizi sempre più specializzati (e lucrativi), come la preparazione degli strumenti di laboratorio per la Johnson & Johnson o la gestione delle strumentazioni scientifiche negli ospedali. Secondo l’azienda, la specializzazione porta ai clienti tagli dei costi anche del 10-20%.
Tutte le strade portano… alla guerra
Altre aziende sono entrate nell’arena competitiva negli anni scorsi: GDF Suez, una utility francese presente anche in Italia, ha affiancato all’energy management la gestione degli edifici, facendo un percorso inverso a quello di Sodexo. Idem per Vinci, impresa di costruzioni di grandi opere, ma anche CBRE e Jones Lang LaSalle, società di consulenza e gestione immobiliare che hanno esteso il loro portafoglio al facility management.
Il risultati di questa convergenza, in cui tutti alla fine offrono gli stessi servizi, è l’aumento della competizione, con conseguenti interventi sui costi e ricerca di efficienza.
Ma nel medio termine potrebbe non bastare: per sopravvivere i migliori dovranno inventarsi servizi sempre nuovi, per prendere in mano e gestire sempre più processi dei loro clienti in modo efficiente ed economico.
Avete pienamente ragione.Il settore dei servizi catering, pulizie uffici, ristorazione collettiva e mensa ospedaliera si sta sviluppando in maniera velocissima attualmente. Molte persone ne fanno uso, anche i privati, perché è più comodo e i prezzi sono ancora abbastanza ragionevoli. Si dovrebbe fare di più in questo settore. Ciao Simona