Mobility as a Service, l’impatto sociale della nuova mobilità

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La scorsa settimana abbiamo approfondito insieme il tema del Mobility as a Service, descrivendolo come una vera e propria rivoluzione che sta progressivamente investendo il settore dell’auto e della mobilità.

Insieme a Rodolfo Montrone, Direttore del Master Automotive Management & New Mobility, ci siamo interrogati sui principali cambiamenti che questo nuovo sistema porterà con sé, coinvolgendo diversi tra gli attori già presenti nel panorama Automotive.

Ma questi stessi cambiamenti sono destinati a interessare anche noi. Dovremo abbracciare un nuovo utilizzo dell’auto, basato sulla raccolta e sull’analisi dei nostri dati e delle informazioni che potremo mettere a disposizione degli altri.

Ed è proprio sui dati che si concentra questa seconda parte della chiacchierata che Rental Blog ha avuto con Rodolfo Montrone.

L’importanza (e il problema) dei dati

Molte persone sono convinte che alcune delle tecnologie utilizzate dai propri dispositivi violino la loro privacy e utilizzino i dati raccolti per fini poco chiari.

Come anticipato, in futuro il MaaS non potrà prescindere dall’utilizzo delle informazioni per essere efficace. Potrebbe essere questo un ulteriore ostacolo allo sviluppo e alla diffusione del Mobility as a Service?

Sul tema legato alla privacy e al trattamento dei dati sensibili, resto convinto che la volontà di cedere le informazioni personali dipenda molto da ciò che il singolo cittadino riceve in cambio. Se Il MaaS riuscirà a rendere la mia mobilità più efficiente, economica, meno inquinante, rilasciandomi le soluzioni ottimali per le mie esigenze, non troverà ostacoli nel rilascio dei dati”.

Del resto, i dati e le informazioni richieste saranno fondamentali per il buon funzionamento del MaaS e rappresenteranno un valore aggiunto all’erogazione del servizio. Come ci ricorda anche Rodolfo Montrone, “le aziende fornitrici di servizi di mobilità potranno utilizzare le informazioni acquisite attraverso la piattaforma per creare un cluster di clientela e procedere a costruirsi almeno un chiaro, evidente vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti”.

Non so se lo avete colto, ma nelle parole del direttore del Master si nasconde un processo in realtà molto semplice (e già conosciuto): ho delle aspettative sul servizio > metto a disposizione le mie informazioni per usufruirne > l’azienda raccoglie i miei dati e ottimizza il servizio costruendolo ad hoc sui miei bisogni > eroga un servizio coerente con le mie richieste > io sono soddisfatto e l’azienda rimane sempre in contatto con me per personalizzarlo il più possibile.

Fila tutto liscio, no?

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L’impatto sociale del Mobility as a Service

Come abbiamo più volte sottolineato finora, sono diversi gli attori coinvolti in questa nuova visione della mobilità.

Uno dei ruoli più importanti a entrare in gioco in questo contesto è anche quello del trasporto pubblico locale. Oltre a rispondere a una maggiore efficienza e organizzazione, il TPL è destinato forse a rappresentare una delle posizioni più di spicco all’interno del MaaS.

In questo contesto, il MaaS ha un duplice obiettivo.

Da un lato, evitare di ricoprire solo le tratte più redditizie.

Dall’altro fare in modo che la concorrenza tra i diversi operatori privati in gioco non vada a discapito della qualità dei servizi di mobilità, qualora questa dovesse basarsi solo sulla leva del prezzo.

Lo scopo del Mobility as a Service è quello di far sì che la mobilità sia alla portata di tutti. Un aspetto oggi ostacolato dall’aumento medio dei listini di nuovo e usato, dalla scarsità del prodotto e dalle difficoltà di accesso ai finanziamenti.

Come è semplice intuire, una delle principali chiavi di lettura del MaaS è proprio quella sociale.

A tutti gli attori coinvolti è chiesto di contribuire a far sì che questa l’accesso alla nuova mobilità sia semplice, organizzato ed efficace. Ma, soprattutto, che la collaborazione tra pubblico e privato diventi quanto mai centrale.

L’impegno del Master Automotive Management

In quest’ottica, e con l’obiettivo di sensibilizzare e fornire un supporto allo sviluppo e alla comprensione di questo nuovo servizio di mobilità, anche quest’anno il Master Automotive Management & New Mobility ha lavorato alla produzione di un Project Work di analisi e approfondimento.

Il tema principale è stato naturalmente quello del MaaS.

Mano a mano che procedevamo nel percorso formativo, ci era sempre più evidente che, a fronte di una diffusa consapevolezza del MaaS come possibile risposta alla nuova mobilità, non fosse ancora ben chiaro come il MaaS potesse poi concretamente realizzarsi.

In particolare, a chi attribuire i ruoli nelle differenti funzioni di Aggregator, Administrator, Operator. Come coinvolgere interessi diversi tra le società private e gli Enti pubblici. Credo che l’obiettivo principale sia stato mosso proprio dalla volontà di fare chiarezza, ovviamente fornendo, in termini di possibili risposte, una nostra personale visione”.

Ed ecco allora che i partecipanti all’edizione 2022 si sono impegnati nella realizzazione di questo importante documento. Rodolfo ha nominato un Project Leader tra i ragazzi, suddividendo poi il lavoro in singoli gruppi. Ognuno di questi ha avuto il compito di approfondire una particolare area tematica.

Anche la collaborazione con i docenti e le società sponsor del Master è stata fondamentale. Questa ha aiutato i ragazzi a entrare sempre più nelle dinamiche del MaaS e delle possibilità che ne possono derivare.

Con il Project Work i ragazzi non solo approfondiscono un tema in particolare, ma hanno l’opportunità di verificare le conoscenze acquisite durante le lezioni che si sono succedute nei quattro mesi del percorso. Inoltre, non dobbiamo mai dimenticare che il valore aggiunto del lavorare in Gruppo è rappresentato dalla possibilità di confrontarsi continuamente, di collaborare insieme alla piena riuscita del documento affidato, di arricchirsi reciprocamente grazie al contributo di ciascuno”.

Tag dell'articolo: settore automotive

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