Lo studio “Mobilità aziendale alla spina”, promosso da Top Thousand, l’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende, in collaborazione con Sumo Publishing, presentato a Ecomondo, rileva importanti novità nella mobilità aziendale.
Nei primi 10 mesi del 2018 si registra un +150% sul mercato dell’auto per le soluzioni elettriche (dalle 1.665 unità dello stesso periodo dello scorso anno a quota 4.167). Tuttavia, dati i significativi limiti percepiti da aziende e driver, queste rappresentano ancora solo lo 0,3% sul totale immatricolato. Il limite principale è la scarsa autonomia delle batterie, giudicate insufficienti per le percorrenze medie giornaliere, oltre a una carenza delle infrastrutture di ricarica e alla disponibilità limitata di modelli sul mercato. Ciò non toglie che, soprattutto data la morsa dura attuata nei confronti delle vetture diesel, l’ibrido continui a diffondersi anche in ambito aziendale, dove è percepito come soluzione affidabile ed efficace per muoversi dentro e fuori l’ambito cittadino, tanto da aver superato le 73mila unità.
I motivi dell’elettrico
La ricerca ha preso in considerazione una flotta campione di 60 aziende appartenenti a diversi settori con oltre 50mila veicoli aziendali complessivi (in media oltre 800 in ogni flotta), concentrandosi sull’attuale e sul potenziale futuro impatto della mobilità elettrica e ibrida sui parchi auto di medie e grandi imprese. L’analisi parte dall’esame delle percorrenze medie giornaliere delle auto in flotta, un dato fondamentale per verificarne la compatibilità con le attuali capacità delle batterie e quindi desumere le reali chance di acquisto dei veicoli elettrici. Nell’ultimo biennio sono aumentate le percorrenze che stanno lentamente tornando sopra ai 100Km giornalieri, anche grazie a una leggera ripresa del ciclo economico che ha fatto ripartire il business e la razionalizzazione del numero dei veicoli in flotta, con aumento dell’efficienza complessiva.
Quindi, a conti fatti, oggi i veicoli elettrici rappresentano l’1,6% della flotta delle 60 aziende del campione, quasi 800 veicoli, di cui 500 sono veicoli commerciali leggeri, gestiti nel 98% dei casi con la formula del noleggio a lungo termine. Gran parte (87%) dei veicoli elettrici è oggi utilizzato dalla imprese in pool (condivisi da più driver), solo il 17% è assegnato, per lo più si tratta di auto di rappresentanza o di top manager; mediamente questi veicoli percorrono ogni giorno 58 km e vengono utilizzati soprattutto in ambito cittadino (68%).
Le aziende scelgono di investire nell’elettrico per:
- il contenimento delle emissioni (88%), spesso richiesto dagli headquarters delle multinazionali;
- la libera circolazione anche nelle zone ZTL (82%);
- la responsabilità sociale d’impresa (68%);
- il risparmio di carburante (67%);
- i saving sui costi di manutenzione (47%);
- l’esenzione dal bollo (45%).
I fleet manager preferiscono l’ibrido
Anche se motivati e spinti al cambiamento soprattutto dalle case madri, i fleet manager restano perplessi a puntare sulla mobilità elettrica, anche perché gli stessi driver presentano delle resistenze come i limiti di autonomia (il 50% dei driver li evidenzia), la carenza di infrastrutture di ricarica (38%), le lunghe attese per la ricarica (10%) e la scelta limitata di modelli disponibili sul mercato (7%). La survey 2018 di Top Thousand propone anche un focus sull’avanzata dei veicoli ibridi nelle flotte. Nel solo noleggio a lungo termine questa tecnologia ha registrato nei primi sei mesi dell’anno un +155% con 7.634 veicoli contro i 2.990 immatricolati nello stesso periodo dello scorso anno (fonte ANIASA). I vantaggi percepiti dai fleet manager sono gli stessi già segnalati per l’elettrico, ma l’uso è decisamente più libero e flessibile: le ibride vengono già oggi assegnate agli utilizzatori nell’82% dei casi al pari delle auto con alimentazione tradizionale (solo il 18% in pool), in quanto consentono un utilizzo compatibile con le necessità e le abitudini dei driver; addirittura l’81% li usa abitualmente anche per percorrenze extra-urbane.
Bisogna però precisare che anche qui esistono delle resistenze: 1 fleet manager su 4 mantiene un approccio cauto anche sull’inserimento in flotta di veicoli ibridi per tre motivi principali:
- i consumi autostradali;
- la scarsa disponibilità di modelli;
- i canoni di noleggio ancora troppo elevati.
Il viaggio verso una mobilità più ecologica e sostenibile è ancora lungo: siamo curiosi di vedere come si svilupperà il mercato e come cambieranno le flotte aziendali nei prossimi anni.