Cribis, società del Gruppo Crif (Dun & Bradstreet), ha recentemente rilasciato il suo aggiornamento trimestrale in merito alla situazione dei pagamenti delle imprese italiane. I dati sono aggiornati al Settembre 2017.
Secondo lo studio, basato sull’analisi di 530 milioni di movimenti contabili delle aziende italiane, la situazione sul fronte dei ritardi di pagamento sta migliorando rispetto agli esercizi immediatamente precedenti, anche se siamo ben lontani dai livelli di alcuni anni fa.
A Settembre 2017 i pagatori puntuali rappresentano infatti il 38,2% del totale, mentre i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo si assestano al 10,5%. Nel 2010, le relative percentuali erano rispettivamente pari a 37,5% e appena 5,5%: la crisi finanziaria globale sembra quindi avere, da un lato, fatto crescere di molto le imprese che pagano in ritardo, ma probabilmente ha fatto uscire dal mercato alcune aziende ritardatarie, migliorando (seppure leggermente) la percentuale relativa di imprese puntuali.
Tuttavia, se si guarda al quarto trimestre del 2016, la percentuale di pagatori puntuali era pari al 35,6%, e quella dei pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo era del 12,3%. La situazione di breve periodo quindi sembra improntata al miglioramento.
Per quanto riguarda le classi dimensionali, le microaziende confermano una performance positiva nella classe dei pagamenti entro la scadenza, con una percentuale del 39,3%, ma registrano anche la maggiore quota di ritardi gravi (11,4%).
Per quanto riguarda le aree geografiche, il Nord Est è quella mediamente più affidabile, con il 46,5% di pagamenti regolari (ma la Lombardia raggiunge il 47,1% e ben 5 delle sue province occupano i primi cinque posti della classifica di quelle più virtuose), mentre le imprese meridionali mostrano un comportamento più problematico con solo il 25,9% di pagamenti puntuali.
r i gruppi merceologici più puntuali sono i Servizi finanziari (48,7% di pagatori puntuali), mentre nel Commercio al dettaglio i pagamenti alla scadenza sono rispettati solo dal 26,3% delle imprese (e ben il 17% paga con oltre 30 giorni di ritardo). Nel campo delle costruzioni i pagamenti alla scadenza sono onorati dal 45,5% delle imprese, mentre l’8,4% ritarda più di un mese i pagamenti.
Questi dati, e l’impatto delle recenti normative sui tempi di pagamento della P.A., spingono a essere mediamente fiduciosi sul mantenimento di questo trend, che dovrebbe portare un beneficio relativo alle imprese del noleggio che servono l’edilizia e, in modo diretto o indiretto, i lavori pubblici.
La situazione dei fallimenti
Sempre da Cribis arrivano altri dati incoraggianti, in questo caso sul numero di fallimenti in Italia. Nel 2017 è diminuito in modo sensibile il numero delle imprese italiane costrette a dichiarare fallimento: nei primi nove mesi di quest’anno i fallimenti nel complesso sono stati 8.656.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno c’è stato un calo a doppia cifra (-13,2%): continua quindi il trend positivo iniziato nel 2014, anno in cui si era raggiunto un picco negativo (in totale 15.336).
Tuttavia, come nel caso dei tempi di pagamento, il confronto con il 2009, quando gli effetti della crisi non erano ancora evidenti, mostra una situazione ancora lontana dall’essere risolta: rispetto a 8 anni fa le imprese fallite sono infatti aumentate del 36,9%.