Sembrano arrivare buone notizie dall’analisi dei bilanci e dei debiti delle imprese del settore edile, come riporta la rivista Imprese Edili, i risultati di un’analisi condotta da Cribis (società del gruppo Crif – Due & Bradstreet specializzata nella fornitura di informazioni economiche di questo genere) mostra in fatti che a fine marzo
(…) il 41,1% delle 708.700 imprese analizzate ha saldato i fornitori alla scadenza, contro una media italiana del 35,6%.
Il segnale più positivo arriva dal calo dei ritardi gravi (uno dei principali indicatori dello stato di salute di una impresa) diminuiti del 9,6% rispetto ad un anno fa: rispetto al 2016 è inoltre aumentata del 2,2% la puntualità, tutti segnali di ripresa del settore. A marzo 2017 invece i pagamenti entro il mese di ritardo sono pari al 48,5%, i ritardi gravi toccano invece quota 10,4%.
Come sempre, in questi casi, la fredda analisi dei dati economici mostra una situazione a due facce. Da un lato, come detto, la situazione congiunturale mostra un miglioramento importante, che beneficia non solo le imprese edili in senso stretto, ma anche i loro fornitori (come produttori e noleggiatori di macchine), che vedono rispettate le scadenze di pagamento . Se tuttavia allunghiamo l’orizzonte temporale di riferimento, siamo ancora nel pieno di una situazione problematica, dato che rispetto al 2010 il numero di pagatori puntuali si è ridotto del 2,2% e quello delle aziende che pagano con più di un mese di ritardo è più che raddoppiato (+108%).
La crisi ha fatto quindi sentire fortemente il suo impatto sulla capacità finanziaria delle imprese delle costruzioni, anche se c’è da aggiungere che nel confronto di medio-lungo termine il settore edile non fa peggio della media delle imprese, anzi: sul totale dei settori economici il numero di debitori puntuali si è ridotto del 5,1% e quello dei pagatori con più di un mese di ritardo è aumentato del 118,2%.
A livello di singoli segmenti, quello degli installatori si è dimostrato relativamente più virtuoso, con percentuali migliori della media dal punto di vista sia delle imprese puntuali che di quelle molto ritardatarie.