Secondo il sondaggio trimestrale condotto ad Aprile dalla Banca d’Italia su un campione di oltre 1.400 agenzie immobiliari italiane, anche nel primo trimestre del 2017 prosegue, sia pure con un leggero rallentamento, il miglioramento del mercato immobiliare residenziale: sono infatti migliorate ulteriormente le condizioni della domanda, con un aumento dei potenziali acquirenti e degli incarichi a vendere sono aumentati, mentre i tempi di vendita si sono ridotti.
Resta prevalente la quota di acquisti finanziati da mutui, che continuano a coprire oltre il 70% del valore dell’immobile.
Gli intervistati hanno espresso un maggiore ottimismo sulle prospettive del mercato immobiliare, sia nel proprio territorio di riferimento sia a livello nazionale; le attese sono più favorevoli sia per il trimestre in corso sia per l’orizzonte di medio termine (2 anni).
L’andamento di prezzi e compravendite
Nel primo trimestre del 2017 la quota di operatori che segnala una crescita congiunturale dei prezzi di vendita è aumentata meno di quella che ne indica una riduzione: il saldo negativo è pertanto tornato ad ampliarsi rispetto alla rilevazione precedente (-29%, da -24,9% di tre mesi prima), ma rimane ampiamente al di sotto di quello di un anno fa.
La quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione nel trimestre si è stabilizzata intorno all’80%, ma le condizioni della domanda continuano a migliorare. Il saldo tra le risposte di aumento e diminuzione del numero di potenziali acquirenti è aumentato a 13,8 punti percentuali (era il 12,6% a Gennaio).
È tornato leggermente positivo il saldo fra il numero di agenzie che indicano un aumento delle giacenze di incarichi a vendere e di quelle che ne segnalano una diminuzione (salito a +1% da -4%), molto probabilmente grazie all’ampliamento del saldo positivo delle risposte relative ai nuovi mandati (+8%).
L’impatto del credito
E’ scesa leggermente (da 25,5% a 24,1%) la percentuale di potenziali acquirenti che hanno interrotto la trattativa per la difficoltà di reperire un mutuo, ma soprattutto è crollata di oltre un terzo (da 66% a 43,7%) la percentuale di chi si è ritirato per l’eccessiva richiesta di prezzo del venditore.
La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è rimasta pressoché stabile, intorno all’80%. Anche il rapporto fra prestito e valore dell’immobile si è collocato su valori analoghi a quelli del periodo precedente (73,3%, in leggera discesa dal 75,5% di tre mesi prima). La disponibilità di credito supporta quindi questo mercato, e occorrerà prestare attenzione a eventuali aumenti dei tassi, per quanto graduali e “pilotati” dalla BCE, se le condizioni economiche in Europa dovessero migliorare così tanto in altri paesi da scongiurare definitivamente il rischio di deflazione.
Le prospettive del mercato
Gli agenti immobiliari intervistati hanno espresso attese a breve decisamente più favorevoli sul proprio mercato di riferimento: il saldo fra i giudizi di miglioramento e quelli di peggioramento è triplicato rispetto alla precedente rilevazione, attestandosi a 22 punti percentuali (da 7,5% di Gennaio). Anche lo scostamento fra le percentuali di risposte che indicano un aumento e quelle che indicano una diminuzione dei nuovi mandati è salito in modo marcato (a 21,2%, più di cinque volte il 4% di tre mesi prima). Di contro, pur continuando a prevalere le attese di stabilità dei prezzi (da 73,1% a 69,9%), è aumentata la quota di agenzie che ne anticipa una flessione: il saldo complessivo si è infatti attestato a -22,7% (era -20,7% a Gennaio).
Rispetto allo scorso trimestre, le prospettive sull’evoluzione a breve termine del mercato immobiliare nazionale sono lievemente migliorate: il saldo fra attese più e meno favorevoli è salito a 18,1 punti percentuali (da 17%). Le attese sono improntate ad un maggiore ottimismo anche su un orizzonte di medio termine (due anni), per il quale quasi il 50% degli operatori (era 43,6% nella precedente indagine) si attende un miglioramento delle condizioni del mercato.