Sono quasi tutte buone, per alcune categorie di macchine anche ottime, le notizie congiunturali che emergono dall’ “Osservatorio vendite macchine e impianti per le costruzioni”, elaborato dal Cresme e promosso da Cantiermacchine-Ascomac, dedicato ai dati relativi al secondo trimestre 2018. Il “quasi” riguarda, ancora una volta, il comparto dei sollevatori telescopici che devono registrare l’ennesimo segno negativo (-7,1%) relativo alle macchine vendute o destinate alle flotte noleggio, rispetto allo stesso periodo del 2017.
I dati elaborati riguardano sempre le “Macchine vendute o destinate alle flotte noleggio”; secondo le nostre stime, la quota destinata al noleggio è da considerarsi fra il 25 e il 30 per cento del totale.
Anche per il secondo trimestre di quest’anno, dunque, il trend è in forte espansione. Una delle categorie più richieste nel mercato interno, è quella delle macchine movimento terra: 3.690 le macchine vendute (o destinate alle flotte noleggio) con un bell’incremento del 21,8% rispetto al secondo trimestre 2017. La ricerca, per offrire un termine di paragone ancora più eclatante a sostegno della crescita, dice che, rispetto al 2014 (ci si riferisce sempre al secondo trimestre) l’incremento è stato addirittura del 113%. Ma le buone notizie non riguardano solo il movimento terra, perché le percentuali sono gradite ai più. Il settore delle vibro finitrici, per esempio, dopo sei mesi in ampia sofferenza, nel secondo trimestre 2018 ha recuperato parecchio, facendo registrare un confortante + 56,3%. Anche i dumper articolati non si possono lamentare. Per questa tipologia di macchine, su base annua, l’incremento è stato del 43,8%, ribaltando la situazione negativa di inizio anno.
Come sempre, i numeri più intriganti del movimento terra riguardano le compatte che stanno vivendo un periodo di crescita decisamente frizzante: nel primo trimestre 2018, questo settore aveva fatto registrare l’incremento più alto su base annua, ovvero un sostanzioso +40,4%. Il secondo trimestre 2018 produce un incremento del 24,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I miniescavatori, che rappresentano l’83,3% del comparto, nel secondo trimestre di quest’anno fanno registrare un sensibile aumento (+21,6%) rispetto al secondo trimestre 2017. Meglio ancora hanno fatto gli skidloader: +55,9% rispetto ad aprile/maggio/ giugno 2017.
Import – export, il bilancio è positivo
Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio, la domanda interna di macchine per le costruzioni e lavori stradali, costantemente in crescita da ottobre dello scorso anno, ad aprile, con 71,4 milioni di euro di macchine importate, registra un incremento del +4,2% rispetto ad aprile 2017. Nel primo quadrimestre dell’anno, con 306,2 milioni di euro di macchine acquistate dall’estero, le importazioni crescono del +20,9% su base annua.
Ma il nostro export funziona meglio: la domanda estera di macchine per le costruzioni e lavori stradali italiane continua infatti decisamente a crescere anche ad aprile; a gennaio l’incremento su base annua era stato del +12,3%, a febbraio del +16,6%, a marzo il dato, seppur positivo, aveva subito un ridimensionamento e l’incremento era stato solamente del +1,7%. Nel mese di aprile, l’incremento è stato pari al +26,4%. Nel 1° quadrimestre del 2018, quindi, il valore delle macchine esportate all’estero cresce del +13,2% rispetto al 1° quadrimestre 2017.
Ne consegue che il saldo commerciale del comparto macchine per le costruzioni e stradali ad aprile 2018, pari a 196,3 milioni di euro, registra una crescita pari al +36,9%, rispetto al saldo di aprile 2017. La totalizzazione dei dati mensili, per il 1° quadrimestre 2018 è pari a 670,5 milioni di euro in aumento, rispetto allo stesso periodo del 2017, del +10,1%.
Insomma, i numeri stanno a indicare che il mercato sta vivendo una fase di crescita importante. Probabilmente, il rinnovamento dei parchi macchine e le quote sempre più interessanti per il mercato del noleggio sono argomenti più consistenti e credibili di un andamento del settore dei lavori pubblici (e dei lavori in genere) che rimane ampiamente sotto le aspettative. È logico che il settore della ristrutturazione, per quanto in buona salute, non è in grado di giustificare gli incrementi delle macchine qui sopra presentati, anche se la richiesta del mercato interno abbiamo visto sia di tutto rispetto. La speranza di una ripresa finalmente concreta è forse un incentivo al rinnovamento. Noleggio ed export completano il discorso. Rimane infine da domandarsi come sarebbe il mercato delle macchine (e di conseguenza quello del noleggio) se i lavori pubblici ripartissero per davvero.
Anche in questo caso, sarebbero buone notizie per tutti.