Non passa ormai un giorno, negli USA, senza che qualcuno lanci un nuovo servizio che viene definito l’Uber di questo o l’Uber di quello.
(In sostanza è anche una consacrazione lessicale del successo, per quanto a tratti venato da elementi negativi, Uber abbia raggiunto negli Stati Uniti. Essere “l’Uber del servizio X” negli USA ormai equivale a dire “googlare” un termine per dire cercarlo su Internet. Ma sto divagando).
Oggi tocca a un servizio lanciato dal fondatore di una catena di abbigliamento maschile famosa negli USA, chiamata Men’s Warehouse. Il servizio creato da George Zimmer (questo il suo nome) non riguarda direttamente la vendita o la condivisione dei vestiti, ma la loro riparazione o aggiustamento.
Il servizio infatti funziona così: chi ha bisogno di un sarto può visitare il sito zTailors.com (dove ovviamente la Z sta per Zimmer) o usare la relativa App (poteva mancare?) e chiamare un sarto. Quest’ultimo verrà a casa sua a modificare i suoi vestiti: prenderà le misure raccoglierà gli abiti da sistemare e li riporterà nel giro di una settimana. Non ci sono costi di presa dei vestiti o di riconsegna, e al momento in cui quest’ultima avviene c’è ovviamente modo di misurarsi di nuovo i vestiti e chiedere gratis eventuali ulteriori modifiche.
Il… tailor sharing
Il servizio è stato lanciato recentemente negli USA, ed è disponibile in numerose città in 21 stati; era già stato lanciato, tuttavia, senza troppa pubblicità, in alcuni mercati-pilota, tra cui Oakland, la città californiana in cui Zimmer è nato. L’azienda vanta di avere già 600 sarti professionisti, tutti con almeno 5 anni di esperienza, nel suo gruppo. I sarti sono ovviamente sottoposti a controlli, e remunerati con il 65% del prezzo pagato dal cliente (il 35% va a zTailors).
George Zimmer sostiene di aver lanciato il servizio perché negli USA ci sono milioni di armadi pieni di vestiti che hanno bisogno solo di qualche aggiustamento per tornare mettibili.
Il valore di tutti questi capi è di miliardi di dollari, ed è veramente un peccato che vada sprecato, se un servizio può aiutare a recuperarlo.