
Con Bark’n’Borrow prendi a prestito… un cane
Negli Stati Uniti non mancano di certo le start-up dedicate a fornire servizi per i proprietari di amici a quattro zampe. BarkBox è un servizio di fornitura di prodotti a pacchetto con sede a New York, mentre DogVacay è una specie di Airbnb per cani con sede a Los Angeles.
E voi cari lettori, sapete già dove stiamo per andare a parare: oltre a Airbnb non può mancare l’Uber per cani… (rullo di tamburi…) Bark’n’Borrow!
Eh sì, perché Bark’n’Borrow, proposto da una start-up nata a Los Angeles nel 2014, è un nuovo servizio che mette in contatto i cani bisognosi di un dog sitter con persone che li amano e che desiderano spendere un po’ di tempo con loro, per una passeggiata di qualche ora o per una serata.
Il servizio ha due livelli: uno gratuito sia per i proprietari che per gli accompagnatori dei cani, e uno a pagamento, in cui i primi pagano i secondi, dato che essi operano a livello professionale.
Un’App da cani
Bark’n’Borrow si basa ovviamente su una App. Al momento di iscriversi viene richiesto di compilare il proprio profilo, inserendo, tra le altre cose, una foto (dove si suggerisce ovviamente di usarne una scattata in compagnia di uno o più cani), il tipo di casa in cui si vive, se si hanno altri animali.
Poi si specificano le proprie preferenze in fatto di cani (per gli accompagnatori) o i cani che si possiedono (per i padroni), specificando razza, taglia e tipo di visite per cui ci si propone.
Dopodiché si può consultare l’App, utilizzando come parametri di ricerca la razza, il temperamento e altri parametri. Ogni padrone può infatti specificare elementi come bisogni speciali del suo amico a quattro zampe, oltre a una breve descrizione. I fondatori del servizio assicurano che i profili dei cani e dei padroni sono verificati, per evitare informazioni false o fregature.
I padroni, dal canto loro, possono usare l’App per verificare quanti accompagnatori potenziali sono disponibili nella loro zona.
Dopo essersi contattati una prima volta, padrone e accompagnatore possono usare la chat interna all’App per scambiarsi informazioni (logistiche e sull’animale) e definire un incontro di persona prima che parta qualsiasi attività di accompagnamento vera e propria.
Il primo incontro serve a rompere il ghiaccio e può essere seguito da altri, per stabilire un minimo di legame tra padrone e accompagnatore (e tra quest’ultimo e il cane, ovviamente), e sviluppare la necessaria fiducia reciproca. Dopodiché si può “prendere in prestito” il cane per qualche ora o per una serata.
Bark’n’Borrow decisamente non fa per tutti, ma è molto interessante per mettere in contatto la domanda e l’offerta di un particolare servizio. Che è poi la funzione ultima e più importante della sharing economy, no?