Secondo alcune aziende estere del settore dell’autonoleggio, i prezzi dei servizi potrebbero salire in occasione delle prossime vacanze pasquali, a causa della mancanza di pezzi di ricambio e di componenti provenienti dal Giappone, che rallentano la produzione delle vetture in tutto il mondo.
La catena di eventi globali alla base di questo fenomeno funziona più o meno così: il terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone hanno bloccato la produzione di alcune parti e componenti, costringendo al conseguente blocco della produzione di alcune fabbriche anche in Europa, e non solo di auto nipponiche (sarebbe ad esempio il caso della Peugeot in Slovacchia).
Siccome i pochi modelli disponibili sono in genere appannaggio in primo luogo delle concessionarie, gli operatori più penalizzati della filiiera sarebbero quindi gli autonoleggi. Alcuni gruppi inglesi, come Affordable Car Hire, Holiday Autos e Your Car Hire hanno già messo le mani avanti, ipotizzando aumenti dei canoni per il periodo delle vacanze primaverili ed estive.
Tra i mercati locali più colpiti ci sarebbe anche la Spagna, una delle mete più gettonate dai turisti inglesi dopo la crisi in Egitto.
Il condizionale resta d’obbligo ancora per qualche settimana, visto che il fenomeno potrebbe avere in realtà una natura più speculativa, anche se qualche voce comincia a levarsi anche nel nostro paese.
La produzione di componenti non proviene tutta dal Giappone.
Le aziende che producono ricambi di meccanica sono quasi tutte europee (Mann Filter, Fiaam, Tecnocar, TRW, Metelli, ecc.)
Stesso discorso per i cristalli, mentre per la carrozzeria ci sono in commercio lamierati equivalenti (senza dimenticare che i componenti di carrozzeria possono essere anche riparati).
I marchi sopracitati, oltre ad essere facilmente reperibili, hanno un prezzo di listino più basso rispetto al prodotto confezionato dalla casa automobilistica (da aggiungere eventuali sconti previsti per l’aftermarket).
Possono essere utilizzate officine indipendenti oppure appartenenti ad altri network molto preparati (cito Bosch come esempio). Non c’è bisogno di sbattere per forza la testa sulla rete ufficiale.
Per questo motivo non ritengo giustificato aumentare i costi del noleggio sfruttando la catastrofe giapponese.
Grazie Giuliano per il competente commento.
Provo a “sfruttare” ancora un po’ la tua competenza: le filiere di componenti che costituiscono le basi dei ricambi sono tutte europee al 100%?
In altre parole, non è che anche per aziende come quelle che citi qualche elemento produttivo arriva dal Giappone?
Un po’ come, si dice, succede per l’iPad, che è progettato negli USA, assemblato in Cina, ma riceve lo schermo dal Giappone. E non solo: riceve il processore dalla Cina, ma risente dello tsunami perché non arrivano alla Cina alcune componenti di base dal Giappone.
Ovviamente non per difendere la filiera dell’autonoleggio, ma per provare a chiarire un tema molto complesso, quello della globalizzazione produttiva, che si sta rivelando simile a quello della globalizzazione finanziaria, e cioè sempre più “aggrovigliato”, e sempre meno prevedibile.
Oliviero
La tua osservazione non è errata, ma il mio pensiero è concentrato maggiormente sulla manutenzione ordinaria, facendo riferimento al materiale filtrante, frenante, frizioni, cinghie, ecc.
Sono questi i ricambi più utilizzati durante la manutenzione delle flotte.
Sull’elettronica già esistono problemi sulla reperibilità dei ricambi. L’anno scorso un tassista romano è rimasto fermo 3 mesi a causa di un guasto elettrico della sua Prius.