Allora è “ufficiale”, da questo momento si può noleggiare di tutto.
Ci spieghiamo.
Nell’occuparci di noleggio da una quindicina d’anni siamo stati sempre convinti di quanto fosse importante non possedere un bene ma poterne usufruire, poterlo utilizzare scegliendolo tra tantissimi altri e che tutto questo avesse un solo nome: libertà. Ce lo ha insegnato Jeremy Rifkin, economista particolarmente attento a dimostrare con i suoi libri e le conferenze tenute in tutto il mondo proprio questo, e cioè quanto l’uomo sia in grado di arricchirsi grazie all’esperienza che lo mette a contatto con i più svariati aspetti imprenditoriali e professionali, con uomini, paesi e costumi diversi se riesce a staccarsi dall’avidità e dall’egocentrismo di sentirsi proprietario di qualcosa.
Abbiamo usato la parola “ufficiale” perchè proprio in questi giorni abbiamo assistito a una specie di “offensiva” da parte di quotidiani e riviste che frantumano il valore assoluto della proprietà delle cose a favore dell’uso temporaneo delle stesse. Sono citate quindi società di noleggio e forme di car-sharing negli USA o di bike-sharing in Francia o piattaforme web che propongono il noleggio dei beni più svariati, dagli appartamenti ai mobili, agli accessori della moda.
Siamo convinti che questa improvvisa accelerazione sia dovuta non solo al riconoscere finalmente l’opportunità e la validità di una formula imprenditoriale ma a qualcosa di più coinvolgente: una crisi economica di cui ancora non si intravede la fine ma che anzi si materializza in forme sempre nuove e in territori diversi sta costringendo tutti, imprenditori, lavoratori, gente comune a prendere atto che bisogna lasciarsi alle spalle un vecchio, sterile e non più pagante comportamento per realizzare nuove idee e intraprendere rinnnovate linee di condotta.