Anche l’Economist, con un articolo pubblicato la scorsa settimana, ha validato le possibilità di successo del car sharing, illustrando alcune stime di mercato e i principali casi internazionali.
Secondo il settimanale inglese, il car sharing non è più una faccenda per ambientalisti un po’ hippie, e deve essere tenuto sott’occhio dai produttori di automobili (in particolare quelli con piani di produzione di auto elettriche), perché una vettura “condivisa” ne può sostiutire 15 normali.
Il mercato globale del car sharing, secondo la società di ricerca Frost & Sullivan, raggiungerà infatti i 6 miliardi di dollari di valore nel 2016 (di cui la metà negli USA), con 10 milioni stimati di utenti.
L’articolo cita inoltre il caso del leader americano, Zipcar, che conta 400.000 utenti e ha comprato una società analoga che opera a Londra, e gli esperimenti realizzati da Daimler, Deutsche Bahn e Peugeot.
Un’altra statistica interessante riguarda i costi per gli utenti: sempre secondo Frost & Sullivan, un automobilista che fa 12.000 miglia all’anno (ossia 19.000 chilometri), negli USA può risparmiare 1.834 dollari passando al car sharing.
Qui a Roma è veramente comodo!
E’ tutto gestito dall’ATAC e i costi di abbonamento e tariffe sono veramente bassi!
Con il carsharing è possibile arrivare in centro passando per le corsie preferenziali, non si paga la sosta in fascia blu e si attraversa senza problemi i varchi della ZTL.
Unica macchia, le vistose scritte sulla fiancata della macchina che ti fanno quasi sembrare un dipendente ATAC, ma alla fine va bene lo stesso.