La ripresa post vacanze estive, si sa, è particolarmente difficile sul piano motivazionale. Le fatiche psicologiche vengono però solitamente compensate dall’entusiasmo di ricominciare, come se si ripartisse da zero, con più ordine e determinazione. Questo aspetto è particolarmente importante in uno scenario esterno che mostra con inesorabile costanza le tante facce della diffidenza, rischiando di intaccare il patrimonio di maggior valore, cioè quello della fiducia interiore.
Posto che sulla politica, almeno per il momento, sembra non sia possibile contare, ripiegata com’è ad ammirare l’ombelico della propria sopravvivenza; dato per evidente che segnali di reale ripresa se ne vedono sempre pochi, almeno per quanto riguarda la domanda interna (che è poi quella che interessa maggiormente i nostri lettori); preso atto dei numeri che attestano statisticamente l’arretramento delle regioni italiane sul fronte della media produttiva (ormai stiamo brillando in tutte le classifiche negative del mondo), appare evidente che, ancora una volta, alle difficoltà si dovrà far fronte con le proprie forze, con le proprie risorse e con quella capacità reattivo-creativa tipica della struttura imprenditoriale nazionale.
Quali sono le parole chiave che il mondo del noleggio deve tenere ben presente in questa ennesima ripartenza? Ne propongo alcune poco usuali, dando per scontate le altre, quelle che riguardano un po’ tutti i settori economici.
Consapevolezza. Cioè la presa d’atto che, attorno ai temi della razionalizzazione degli acquisti, dell’uso ragionato e temporaneo delle cose, della condivisione di beni e strumenti in altri tempi considerati di proprietà esclusiva, stanno convergendo sia necessità di tipo imprenditoriale sia un nuovo approccio quotidiano che tocca una sempre maggiore fetta della popolazione. Occorrerà riflettere sui risvolti di questa convergenza.
Informazione. Un altro aspetto che nasce dalla condivisione è quello della diffusione, non solo dei contenuti tecnici, economici e organizzativi del noleggio, ma di tutte quelle informazioni che possono finalmente generare un incontro di pari valore (cfr. consapevolezza) con chi ne può fruire, evitando che la presenza di un’offerta frammentata e di una domanda furbetta cristallizzino la percezione di un mercato destinato alla scarsa qualità.
Gratificazione. Aggiungerei il termine “reciproca”. Chi organizza un’attività di noleggio deve offrire alla propria clientela un’esperienza vantaggiosa sotto ogni punto di vista, tale da diventare “word of mouth” come si fa quando si consiglia un ristorante invece di un altro. Sull’altro fronte, l’impresa utilizzatrice deve riconoscere questi sforzi con il giusto valore e il rispetto dei pagamenti concordati. Senza se e senza ma.
Assertività. Cosa succederebbe se il mondo del noleggio, intendo tutta la filiera coinvolta, forte di una coesione derivante dalla piena coscienza di essere parte di un settore economico, seppur trasversale, tanto quanto quelli tutelati da lobby di vario genere (cfr. consapevolezza, informazione, gratificazione), facesse arrivare alle orecchie della politica le proprie istanze di regolamentazione? Basterebbero davvero poche forme di riconoscimento e tutela, come già accaduto ad esempio in Francia, per ridare ossigeno a numerose imprese in diversi settori (cfr. gratificazione reciproca) e perfino alle casse dello Stato.
Ci sarebbero poi altre parole chiave da commentare, ad esempio “sicurezza” “qualità” “tecnologia”… Potreste magari farlo voi lettori su questo blog, oppure, se vi piace l’approccio ma siete intimiditi nel condividere la ricchezza dei vostri pensieri, le possiamo analizzare insieme in futuro, con qualche vostro audace suggerimento.
In ogni caso, buona ripresa…