Milano si è aggiudicata le prossime olimpiadi invernali. Moto d’orgoglio per tutta la città e per l’Italia ma, soprattutto, nuovi posti di lavoro, nuove opportunità di sviluppo commerciale e, perché no, nuove possibilità per gli operatori del noleggio che sapranno cogliere con oculatezza l’occasione legata ai tanti appalti previsti. Ma su questo tema torneremo nelle prossime settimane.
La città lombarda si distingue da anni nell’ambito del consumo condiviso e dell’economia circolare, un po’ per opportunismo e un po’ per valori personali dei cittadini. Il mondo della sharing economy tra biciclette, monopattini, scooter, vetture più o meno grandi e mezzi elettrici, ecologici e non, la fa da padrone grazie a una popolazione che da anni ha accantonato la proprietà nelle scelte di mobilità. Le olimpiadi si prospettano, a nostro parere, un importante momento per gli operatori del noleggio, vediamo perché.
L’ultimo rapporto Aniasa sul noleggio di autoveicoli recita come il 2018 abbia consolidato il segmento della sharing mobility raggiungendo un numero di iscritti prossimo al 1milione e 800mila con buone prospettive di crescita negli anni futuri. Lo stesso sentiment è condiviso da chi decide costantemente in investire tempo e risorse in start up che si occupano in modo chiaro o trasversale di noleggio o condivisione di beni e servizi. Dallo sport alla hospitality, dalla mobilità al cibo, dai servizi casalinghi a quelli più business sempre più aziende e liberi professionisti decidono di intraprendere un percorso professionale e di vita legato al “non possesso”.
Lo stesso possiamo dire per le grandi aziende che sempre più spesso tramite i gestionali e i programmi welfare offrono ai dipendenti servizi in condivisione, stimolano e premiano i dipendenti che aderiscono a programmi di mobilità alternativi (dal car pooling al bike sharing) e si dimostrano sempre più interessati ai vantaggi della locazione operativa, del noleggio a lungo e breve termine e a sistemi di lavoro collaborativi.
Se ci immaginiamo le olimpiadi a Milano nel 2026, è facile pensare a un evento che può raggiungere i numeri di Expo e, di conseguenza, dobbiamo considerare tutta una serie di servizi e prodotti as a service dedicati agli atleti, alle loro famiglie e ai (tanti) spettatori previsti. Vuol dire ragionare in termini di servizi che, probabilmente, oggi non ci sono ancora. Pensare a spazi e beni di cui si godrà per un breve lasso di tempo ma che possono essere rivisti ed estesi anche dopo l’evento. Un’opportunità che gli operatori del noleggio non possono e non devono lasciarsi sfuggire. Blockchain, intelligenza artificiale, applicazioni innovative e nuove metodologie di pagamento e servizio clienti smart, sono solo alcune delle possibili innovazioni da interpretare e sviluppare nel prossimo periodo. D’altra parte l’Italia – e Milano nello specifico – rappresenta un’eccellenza per il buon cibo, la moda e l’ospitalità. Sfruttare a arricchire il ventaglio di servizi a noleggio o in condivisione è un lavoro che va pensato già a partire da oggi: il 2026 è davvero dietro l’angolo.