Un articolo dell’Economist di qualche settimana fa pone l’accento su una recente evoluzione del mercato aereo: il progressivo passaggio dal possesso al noleggio degli aerei.
Tradizionalmente, infatti, le compagnie aeree hanno sempre acquistato i propri mezzi, pur utilizzando formule come il leasing o il noleggio per ripartire l’investimento su più anni e dedurre i costi delle operazioni.
Tuttavia, negli ultimi anni le compagnie si stanno spostando sempre di più verso formule di noleggio operativo a lungo termine. Più di un terzo delle flotte aeree a livello globale, secondo l’articolo, oggi è preso a noleggio. Secondo la Ascend (una società di consulenza del settore), due dei quattro maggiori operatori globali per numero di aerei posseduti sono noleggiatori: la GECAS, con 1.732 aerei, e la ILFC, con 1.031. I noleggiatori rappresentano inoltre alcuni tra i clienti più importanti per i produttori, come Boeing e Airbus.
Royal Bank of Scotland ha ceduto uno dei principali noleggiatori, alla fine di gennaio, a un consorzio di banche giapponesi, che ha battuto l’offerta di una banca cinese.
Le prospettive per il settore del noleggio di aerei sono buone, perché le compagnie hanno poche risorse da investire nell’acquisto degli aerei. Si stanno sviluppando anche operazioni di sale and lease back, in cui la compagnia vende la flotta al noleggiatore, che gliela mette a disposizione per un canone prestabilito. Air France-KLM potrebbe essere la prossima protagonista di un accordo del genere.
Secondo alcuni esperti si sta andando proprio verso una separazione delle flotte dagli utilizzatori, un po’ come è avvenuto a livello immobiliare nel settore degli hotel.
Solo per motivi finanziari?
Finora il settore è rimasto troppo legato a logiche esclusivamente fiscali e finanziarie. Il noleggio sta ora emergendo come uno strumento operativo in grado di favorire tanto il noleggiatore quanto la compagnia aerea utilizzatrice, e dove è fondamentale saper governare la vita utile dei mezzi (come in tutti i settori in cui il noleggio è tradizionalmente diffuso). Questo nonostante sia ancora piuttosto conveniente per una compagnia acquistare i mezzi, se li tiene e li usa per tutta la loro vita utile (che può facilmente arrivare a 30 anni).
Resta quindi da vedere se questo boom del noleggio è dovuto solo alla recente evoluzione del mercato, che privilegia una visione di breve termine, o se è dovuto solo all’attuale sistema di principi contabili applicati a livello internazionale, che privilegia forme di finanziamento come il leasing.
Si tratta semplicemente di una logica evoluzione del mercato