Non molto tempo fa vi abbiamo illustrato i risultati di uno studio, condotto negli USA, secondo cui la maggioranza delle persone (se si escludono forse le fasce più giovani della popolazione), non ha mai sentito parlare della sharing economy.
Oggi vi forniamo invece un punto di vista e uno studio diametralmente opposti. La società di ricerca e consulenza PricewaterhouseCoopers (PwC) ha infatti pubblicato i risultati di una indagine, richiesta dalla stessa Commissione Europea, sul fenomeno della sharing economy in Europa, da cui si evince che nel Vecchio Continente i ricavi delle aziende che offrono servizi di condivisione negli ultimi due anni sono quasi quadruplicati, con tassi di sviluppo in crescita dal 2014 al 2015.
Questo, tra l’altro, su un volume di transazioni che anch’esso cresce notevolmente, ma in modo meno rapido: questo è un segnale quindi che le commissioni e i ricavi delle aziende che gestiscono le piattaforme della condivisione sono saliti in proporzione negli ultimi due anni (da circa il 10% al 12,8%).
Guardando alla ripartizione tra i settori, quello della condivisione di appartamenti e case è di gran lunga il più consolidato e “ricco”: vale infatti il 54% delle transazioni e il 32% dei ricavi delle piattaforme. Il settore dei trasporti, rappresentato da Uber e soci, è molto più piccolo in termini di transazioni (il che tutto sommato è prevedibile, dato il minor importo della transazione media per il ride sharing), ma vale quasi la metà del mercato in termini di ricavi per le piattaforme (ossia le commissioni applicate).
Sono molto meno rilevanti i sistemi si condivisione di servizi per le famiglie e professionali, ma non è da dimenticare il ruolo, almeno in termini di transazioni, della finanza collaborativa, in cui rientrano ad esempio servizi come Kiva e altri, che consentono di indirizzare i risparmi dei prestatori di fondi verso chi ne ha bisogno attraverso piccoli prestiti.
In ogni caso, anche se studi come quelli ricordati all’inizio spingono a essere cauti, e i tassi di crescita della sharing economy sono destinati naturalmente a ridursi, questo studio non fa che confermare il peso di questi fenomeni, che sembrano destinati a restare e a consolidarsi nei prossimi anni.