Come riporta Il Sole 24 ORE:
Procedure più rapide per avviare gli ampliamenti volumetrici degli immobili privati. È questo il cuore del “tagliando” al piano casa del 2009 annunciato dal ministro dell’Economia. Le misure di semplificazione si incorporano nella semplificazione della Scia, la segnalazione certificata di inizio attività. (…) la promessa di sburocratizzare i piccoli cantieri privati acquista un fascino persino superiore a quello che potrebbe avere un bonus volumetrico ancora più sostanzioso. E d’altra parte, il ministro Tremonti ha confermato che l’ampliamento di cubatura resta limitato al 20-30%, cioè quello già previsto dalle varie leggi regionali varate nel 2009.
Il piano casa lanciato nel 2009 ha finora avuto un buon riscontro solo in Veneto, con 23mila interventi registrati. (…) La provincia di Bolzano ha fatto registrare 1.300 richieste, il Friuli 705 e la Liguria 300. La Lombardia ha prodotto, incredibilmente, solo 232 domande, meno della Valle d’Aosta (250).
I numerosi vincoli burocratici, relativi alla procedura di apertura di un piccolo cantiere privato, sono stati uno dei motivi che hanno frenato i Piani Casa in Italia, e a prescindere da questo qualunque semplificazione burocratica, in ogni campo, è ben gradita.
Tuttavia, come ricordavamo qui, ci sono altri elementi di ostacolo da tenere in considerazione, come ad esempio la reale disponibilità di spesa delle famiglie, unita a quella di credito da parte delle banche per chi vuole contrarre un mutuo per la ristrutturazione. Oppure i vincoli imposti dalle leggi regionali promulgate in applicazione del provvedimento del Governo e dai piani regolatori comunali: una Scia facilitata fa partire in fretta le ristrutturazioni, ma se queste sono poche perché limitate dalle Regioni e dai Comuni, l’effetto complessivo resta ridotto.
Sempre secondo il quotidiano di Confindustria
(…) la promessa di Tremonti, riferita dai geometri, di rendere le misure immediatamente operative senza una tappa normativa regionale (nel rispetto della Costituzione), carica a mille le aspettative di imprese, professionisti e famiglie.
Speriamo.
Come sempre sarà il confronto tra situazioni diverse ma confrontabili (ad esempio, Veneto e Lombardia) a far capire quale è il vero motivo alla base del fallimento registrato finora per queste iniziative.