La sanificazione oltre il Coronavirus

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Apriamo il dibattito su uno dei temi più attuali, quello della sanificazione, con Issa Pulire Network, il terminale europeo della più importante piattaforma globale del comparto della pulizia professionale e competente osservatorio in materia di ricerca e formazione sui temi della pulizia.

Proseguiremo domani la nostra riflessione, con un contributo di Maurizio Quaranta, Responsabile di IPAF Italia, incentrato sulle prassi e sulle opportunità che i noleggiatori devono saper cogliere. IPN è fondatore del Forum Pulire, un think tank che si svolge ogni due anni a Milano e si replica in altri stati del mondo e che rappresenta il più importante contenitore multidisciplinare nel quale il mondo della produzione, della distribuzione e dei servizi si incontra per condividere con intellettuali, accademici, esperti le azioni di un progetto di modernizzazione che porti alla costruzione di una identità sociale caratterizzata da competenza e sviluppo. Un vero e proprio incubatore di idee nel quale si definiscono le linee guide per le azioni future.

IPN è partecipata da Issa, l’associazione globale per il cleaning professionale e Afidamp, Associazione Italiana che rappresenta fabbricanti e distributori per l’industria dei servizi di pulizia.

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Massimo Artorige Giubilesi

Issa Pulire Network è anche l’organizzatore in Italia e nel mondo delle fiere Pulire, il più importante network fieristico nel comparto delle forniture per la pulizia professionale.

Il tema della pulizia professionale e della sanificazione ambientale ha ricoperto in queste ultime settimane un ruolo chiave nelle attività per il controllo ed il contenimento del contagio.

Dopo anni nei quali si è cercato di rappresentare quanto la sottostima dei benefici della pulizia e l’insorgenza di fenomeni infettivi sempre più ricorrenti, occorsi negli ospedali e nelle case di cura, negli asili e nei luoghi per la refezioni e molti altri luoghi sensibili, dovuti proprio alla scarsa attenzione prestata ai temi e alle pratiche dell’igiene nei luoghi per la collettività, finalmente in questi giorni viene riconosciuto al comparto nella sua totalità il ruolo centrale e di assoluta utilità e necessità per il quale le richieste di servizi si sono fortemente intensificate ed il bisogno di lavorare con soggetti competenti e di qualità è diventato una priorità assoluta. Il punto di forza di un sistema di accoglienza che si presenta come organizzato e affidabile.

Abbiamo posto alcune domande al Comitato scientifico di Issa Pulire Network. Ci hanno risposto il CEO Toni D’Andrea e Massimo Artorige Giubilesi, tecnologo alimentare e CEO di Giubilesi & Associati, Presidente FCSI Italia.

Siamo certi che le loro risposte potranno guidare i lettori del nostro portale nelle scelte di questi giorni e fornire chiarezza agli interrogativi che ci avete posto sugli aspetti di questa tematica nei suoi risvolti applicativi in ambito professionale.

In questo periodo il tema della sanificazione è prepotentemente al centro dell’attenzione, ma facciamo un passo indietro. Com’era precedentemente la diffusione di queste pratiche e in quali ambiti a vostro parere erano più carenti?

Il tema della sanificazione, che oggi risulta essere tra le priorità assolute in questa emergenza, ha sempre ricoperto un ruolo importante nel sistema delle attività quotidiane. L’importanza è determinata dal fatto che il processo di modernizzazione di una cultura e la conservazione dello standard raggiunto richiede tra le sue prerogative la condizione della pulizia come condizione necessaria. Esiste a mio avviso un’altra questione, quella legata al senso di responsabilità di chi amministra. Partiamo dal principio che pulire sia un investimento e non un costo. Pulizia è cioè quell’attività che tiene alto il valore dell’immobile e tiene basso il valore dei costi complessivi.

In molti luoghi che definiremmo sensibili: ospedali, case di cura, asili, siti per la produzione e distribuzione degli alimenti, eccetera, il servizio di pulizia è governato da un piano di attuazione e da regole obbligatorie. Tuttavia, all’interno di capitolati di esecuzione piuttosto dettagliati si trovano scappatoie che hanno l’obbiettivo di ridurre il costo e che riducono fortemente l’efficacia e la qualità del risultato: prodotti inefficaci e di bassa qualità, personale spesso non adeguato (non professionisti a volte senza contratto di lavoro), tempi di intervento sottodimensionati. Alcune iniziative di governi precedenti, per esempio la “spending review”, hanno legittimato questa cultura operando tagli orizzontali, di alcuni punti percentuali, sul valore della spesa per le pulizie.

Sanificazione è il risultato di un processo che richiede prima l’azione di fare pulizia, rimuovere cioè lo sporco e poi di disinfezione, di abbattere cioè la carica batterica e di virus sulle superfici. Per rispondere alla sua risposta le pratiche erano carenti in tutti quei luoghi, tutti senza distinzione di genere, nei quali le attività di pulizia vengono effettuate in modo saltuario, da soggetti non competenti, con prodotti scadenti e senza che ci sia un controllo del risultato.

A vostro parere viene fatta una corretta informazione sul tema o c’è ancora molto da chiarire?

Il tema, ad eccezione delle situazioni di emergenza determinate da infezioni ricorrenti o come nel caso di queste settimane da epidemie o pandemie, è sempre stato poco interessante per l’opinione pubblica. Un argomento difficilmente notizia bile, si dice in gergo. A nessuno interesserebbe vedere un programma o un documentario nel quale si parla di pulizia o di pratiche di sanificazione. E’ ricorrente, purtroppo, che nei momenti di crisi per un’impresa il primo costo da abbattere sia proprio quello per la pulizia. Ci sarebbe moltissimo da chiarire e da approfondire e credo che la scuola potrebbe fare molto per questo. Spiegare l’importanza di fare e di esigere pulito.

Potete definirci gli aspetti essenziali e in linea generale di una corretta sanificazione negli ambiti di lavoro in cui il contatto personale è frequente?

Il piano di pulizia si costruisce in modo mirato sulle esigenze e necessità di un luogo determinato. Gli standard di pulizia di un ufficio sono molto diversi da quelli di un caseificio e ancora diversi da quelli di una sala operatoria di un ospedale. Il capitolato deve essere redatto da un professionista ed eseguito da un altro professionista che ne garantisce il processo in molti casi alla fine del processo c’è un ultimo passaggio, quello del controllo, che ne garantisce la corretta esecuzione e la qualità d’esecuzione.

L’associazione dei fabbricanti e distributori di macchine, attrezzature, prodotti, carta e accessori per la pulizia professionale Afidamp ha da molti anni realizzato uno strumento di apprendimento, si chiama Vademecum Della Puliza Professionale, nel quale sono riassunte le metodologie, gli strumenti, e le competenze necessarie all’esecuzione del servizio.

Immaginando le normali pratiche del noleggio di veicoli, macchine e attrezzature, dove lo scambio dei mezzi tra chi li ha usati prima, chi ne fa manutenzione e chi li usa successivamente è normale, quali potranno essere delle linee guida semplici garantire sicurezza agli utilizzatori oltre che ai collaboratori del’azienda?

Le operazioni di sanificazione e bonifica degli ambienti confinati e nello specifico quelli delle strutture mobili (automezzi, mezzi di trasporto civile e sanitario), comportano una disamina del contesto operativo e impiantistico, al fine di garantire l’efficacia dei trattamenti per la protezione della struttura e dei materiali presenti e la tutela della salute degli operatori e degli utenti interessati.

Mezzi e automezzi devono essere sanificati (puliti, disinfettati, disinfestati) in modo rapido ed efficace con l’obiettivo di eliminare la presenza di sostanze organiche inquinanti, parassiti e microrganismi (batteri, spore, virus), fermo restando la certezza di non provocare danni a materiali, strutture e impianti, in particolare a carico degli elementi metallici e plastici, circuiti elettrici e arredi.

L’utilizzo di tecnologie di natura fisica come il vapore saturo umido a 160°C-170°C per sanificare tessuti e superfici di varia natura ed i biocidi ossidanti (perossido di idrogeno, radicali ossidrile, ozono) prodotti da piccoli apparecchi all’interno dell’abitacolo o abbinati all’impianto di trattamento aria della vettura, rappresentano sistemi moderni, sostenibili ed economici che amplificano e rendono permanente l’efficienza della sanificazione tradizionale con prodotti chimici (detergenti, disinfettanti) soprattutto sui mezzi mobili ad elevata rotazione e utilizzo.

Mascherine, prodotti igienizzanti, pratiche igieniche entreranno nel nostro modus operandi anche nel mondo post Coronavirus, oppure vedete i rischi di un ritorno alle consuetudini precedenti?

Speriamo che l’esperienza insegni. Anche in un paese straordinario come l’Italia, che è capace di accelerazioni incredibili in termini di capacità di reazione nei momenti di necessità, la memoria di esperienze recenti anche drammatiche è evaporata sotto la spinta di interessi personali. Dovremo convivere protetti per molto tempo ancora, mascherine, guanti, gel e prodotti disinfettanti ci accompagneranno per molti mesi, forse per sempre. Non mi auguro un ritorno al passato.

Sanificazione e noleggio: esiste già una proposta professionale di attrezzature e prodotti? A chi ci si può rivolgere?

Esiste una tecnologia brevettata e certificata, validata anche dalla NASA-Space Foundation per eliminare il 99,99% dei microorganismi (batteri, spore, virus) presenti nell’aria e sulle superfici, a cura della Activtek Environmental, rappresentata in Italia da Radical Teck 4.0 di Padova e di cui Giubilesi & Associati è consulente tecnico-scientifico e legislativo.

Tale tecnologia chiamata RCI™ (Fotocatalisi Ossidativa Eterogenea) adattabile a qualsiasi ambiente e contesto (domestico, civile, produttivo, sanitario, strutture fisse e mezzi mobili) è in grado di garantire aria confinata pulita e salubre, materiali e arredi bonificati per persone e animali, il tutto con assoluta sostenibilità ambientale.

Tag dell'articolo: Coronavirus

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