Il programma del governo di intervenire sul patrimonio di abitazioni degradate o non abitabili e per questo sfitte, soprattutto per quanto concerne le case popolari, si è concretizzato con un provvedimento che ha già messo a disposizione delle regioni circa 210 milioni di euro (ma entro quattro mese se ne aggiungeranno 45) e che prevede interventi di ristrutturazione su circa 26.000 abitazioni, sulle 42.000 censite.
I lavori inizieranno a prendere in esame gli appartamenti meno compromessi, così da renderli al più presto disponibili, mentre quelli più complessi seguiranno, tenendo però conto che tutte le opere di ristrutturazione dovranno essere completate entro il 2017.
Perché questo avvenga e quindi per avere un rendiconto puntuale dell’avanzamento lavori, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha deciso di utilizzare un “contatore in rete” che viene aggiornato ogni sei ore che metterà quindi a disposizione del governo, delle regioni, dei comuni e dell’Istituto autonomo Case Popolari i dati relativi.