Una buona pianificazione è la base per il successo di qualsiasi lavoro ma spesso, persino la programmazione più dettagliata può incappare in un imprevisto e, di conseguenza, in un ritardo. Questo succede a tutti, dall’operaio in catena di montaggio al sottosegretario agli esteri inglese. La gestione del contrattempo è quello che denota il professionista contraddistinguendolo dall’improvvisatore.
Peggio ancora se il ritardo è generato da un nostro errore, perché spesso, presi dalla smania di riparare peggioriamo la situazione. Sapete perché succede? Perché il nostro cervello ha bisogno di tempo per elaborare l’errore e spesso, erroneamente, noi non gliene diamo abbastanza innescando una serie di imprecisioni a catena. Se invece una volta visto l’errore ci si ferma e lo si elabora difficilmente si incapperà nella medesima situazione. Perché? Lo spiega una ricerca pubblicata sul Journal of Cognitive Neuroscience, che dimostra quanto sia rapida la risposta del cervello: solo 0.1″ per scattare e avvertirci che stiamo per sbagliare di nuovo.
Non ci sono to do list che tengano, spesso non siamo in grado di calcolare ogni singolo possibile intoppo di un’attività. Il pc che non parte, un cliente arrabbiato, il treno in ritardo, l’incidente in autostrada o un calo dell’energia elettrica e chi più ne ha più ne metta, affrontare l’imprevisto senza un accurato piano B non è mai una cosa semplice. La cosa importante è prendersi il tempo necessario per analizzare la situazione e trovare la soluzione migliore, in questo modo avremo una strategia perfetta per gestire il contrattempo senza andare nel panico.