Dopo il breve articolo dedicato al Kaizen oggi parliamo di Naikan, ideato da Yoshimoto Ishin, uomo d’affari di successo e devoto buddista. A un certo punto della sua vita, Ishin ha sentito la necessità di introdurre nella propria quotidianità alcune tecniche di autoriflessione che lo aiutassero a migliorare in campo lavorativo. La parola Naikan può essere tradotta con il termine ‘introspezione’: si tratta di strategie ispirate alla meditazione e al buddismo shin giapponese.
Il metodo si basa su tre domande relativamente semplici:
- Che cosa ho ricevuto da…?
- Che cosa ho dato a …?
- Quali preoccupazioni e difficoltà ho causato a…?
Queste domande permettono di creare una cornice in cui racchiudere le nostre riflessioni e valutare le esperienze vissute dentro un determinato periodo di tempo, che può essere breve (come una riflessione sulla giornata appena trascorsa ) o anche più lungo (1-2-5-10 anni).
Partire dalla riflessione, permette di passare in maniera molto più rapida all’azione. Per esempio, rendersi conto della generosità di un collega ci farà venir voglia di rendergli il favore; accorgerci di aver creato un disagio a un amico, ci permetterà di riparare al torto.
Esisterebbe anche una quarta domanda correlata: “Quali problemi e difficoltà mi ha causato….” che però viene volutamente ignorata, perché presuppone il rischio che si focalizzino le responsabilità all’esterno piuttosto che all’interno, passando facilmente allo status passivo di vittime. Il Naikan ci vede invece come esseri proattivi, dando maggiore attenzione a ciò che dipende da noi; secondo Yoshimoto Ishin, l’atteggiamento opposto è la condizione responsabile di gran parte dell’infelicità nella vita di tutti i giorni.
Il Naikan, infatti, deve essere una riflessione sistematica di su noi stessi e sulle nostre relazioni, utile per apprezzare l’attenzione e il sostegno che riceviamo dagli altri, azioni che spesso diamo per scontate nel corso di una giornata.
Grazie all’autoriflessione, potremmo essere in grado di compiere in maniera più produttiva anche il nostro lavoro, innescando un vortice positivo di attività che andranno oltre il semplice cancellare una voce della lista delle cose da fare, ma basate su concetti molto più profondi di lealtà e gratitudine. Se vuoi approfondire le tecniche Naikan ti consigliamo il libro Naikan: Gratitude, Grace, and the Japanese Art of Self-Reflection